carcere a Regina Coeli per lo scandalo Ior, arrestato a fine giugno insieme a
un ex agente dei servizi segreti e a un broker finanziario nell’ambito di
un’inchiesta sul tentativo di rimpatriare illegalmente 20 milioni di euro dalla
Svizzera in Italia, ha scritto una lunga lettera a Papa Francesco.
Santo Padre Francesco, io non ho mai riciclato
denaro sporco, non ho mai rubato, ho cercato di aiutare chi chiedeva aiuto, ha
scritto nella missiva diffusa dai suoi legali.
Nella lettera il prelato afferma
anche che la documentazione in suo possesso può aiutare il Ponteficea
riordinare “la triste realtà amministrativa, economica e finanziaria della
Santa Sede.
Circa la documentazione in mio possesso – si legge – presso i miei
legali, è prova della mia onestà e di tutte le battaglie fatte control’abuso
dei miei superiori laici, ben coperti e protetti da alcuni signori cardinali
che erano e sono rimasti come i ‘famosischeletri negli armadi’ e benricattati,
usati e gestiti dai miei ‘superiori laici.
Santità prosegue monsignor
Scarano – non voglio approfittare della sua bontà, spero solo di poterle
consegnare ‘segretamente’ il mio plico di documenti checomprovanoquanto
detto e rafforzano fortemente il Suo grande e coraggioso operato per riordinare
‘finalmente’ la triste realtàamministrativa, economica e finanziaria
della Santa Sede e tutti gli abusi annessi e connessi.