Province, ok del Cdm al ddl svuota poteri

di Mena Grimaldi
 ROMA. Approvato
dal Consiglio dei ministri il Disegno di legge che riguarda Città
metropolitane, Province, Unioni e fusioni di Comuni e che ne rivede e ne
‘svuota’ in parte i poteri in vista dell’abolizione dalla Carta Costituzionale.

L’obiettivo è quello di ridurre a due soltanto le istanze amministrative
locali: le Regioni (cui spetteranno i poteri regolamentari generali e
legislativi) e i comuni (ai quali toccherà tutto il resto).

La grande
novità saranno le aree vaste che sostituiranno le province dando anche il buon
esempio: il governo vuole infatti stimolare il più possibile il coordinamento e
le unioni tra comuni. Sia tra quelli più piccoli (con evidenti ricadute sulla
razionalizzazione dei servizi e sui risparmi), sia tra capoluoghi e cittadine
limitrofe.

Il consiglio dei ministri ha approvato anche “il ddl di riforma del
codice della strada che introduce più premialità per i virtuosi e più sanzioni
per i recidivi” e norme sulla riforma delle professioni sanitarie.

A presentare la riforma del codice della
strada Maurizio Lupi. “Troppe norme,
troppi articoli, troppa confusione” ha affermato Lupi, “va
semplificato”.

Su questa falsariga ecco che cosa dovrebbe cambiare: più
sicurezza e più collaborazione tra Stato e cittadini. Il primo obiettivo verrà
perseguito con urgenza. La sicurezza verrà dalla manutenzione, la
collaborazione sarà il frutto di più elasticità (nell’esazione) e di più
inflessibilità (nella persecuzione dei colpevoli).

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