Vaticano, abolito l’ergastolo ma pene più severe per i pedofili

di Mena Grimaldi
 ROMA. Papa Francesco sta
“rivoluzionando” la Chiesa sotto tutti gli aspetti, anche per quanto riguarda
la giustizia nello Stato della Città del Vaticano.

E’ stata riformata, infatti,
la giustizia penale in Vaticano che cancella la pena dell’ergastolo. Il carcere
“a vita” sarà sostituto con la pena della reclusione da 30 a 35 anni. Una
riforma che ha una valenza storica visto che la giustizia penale vaticana fino
ad oggi era ferma – per molti aspetti – al Codice Zanardelli, adottato nel 1929
all’indomani dei Patti Lateranensi che istituirono la Città del Vaticano.

La
riforma prevede anche una ridefinizione della categoria dei delitti contro i
minori tra i quali sono da segnalare: la vendita, la prostituzione,
l’arruolamento e la violenza sessuale in loro danno; la pedopornografia; la
detenzione di materiale pedopornografico; gli atti sessuali con minori.

Si
tratta dunque di un importante passo in avanti anche nella lotta contro gli
abusi sessuali dal momento che sono sottoposti alle nuove norme non solo tutti
gli officiali e dipendenti della Curia Romana ma anche i nunzi apostolici ed il
personale di ruolo diplomatico della Santa Sede, nonché i dipendenti di
organismi e istituzioni collegati alla Santa Sede indipendentemente dal fatto
che si trovino sul territorio dello Stato della Città del Vaticano. Inoltre
sono state introdotte anche figure criminose relative ai delitti contro
l’umanità, cui è stato dedicato un titolo a parte: si sono previste, tra
l’altro, la specifica punizione di delitti come il genocidio e l’apartheid,
sulla falsariga delle disposizioni dello Statuto della Corte penale
internazionale del 1998.

“Le leggi varate da Francesco con un Motu Proprio – si
legge nella nota del Vaticano – sono in continuità con le azioni intraprese a
partire dal 2010 durante il pontificato di Papa Benedetto XVI, che riguardavano
in particolare le misure contro il riciclaggio di denaro e il terrorismo
internazionale, ma hanno contenuti più ampi, provvedendo all’attuazione di
molteplici Convenzioni internazionali. Nelle nuove leggi penali varate, il
titolo dei delitti contro la pubblica amministrazione è stato rivisto, in
relazione alla Convenzione delle Nazioni Unite del 2003 contro la corruzione”.

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