Rapine tra Mondragone, Carinola e Cellole: sgominata banda

di Redazione

 CASERTA. Sei ordinanze di custodia cautelare, quattro in carcere e due ai domiciliari, eseguite dai carabinieri delle compagnie di Mondragone e Sessa Aurunca contro una banda ritenuta responsabile di diverse rapine a mano armata tra Mondragone, Carinola e Cellole nei mesi di settembre e ottobre 2011.

“Cambiando l’ordine degli addendi la somma non cambia”. Questo il leitmotiv che, secondo il pm Giuliano Caputo, che ha coordinato le indagini, accompagnava le scorribande di un gruppo di rapinatori seriali. La tecnica usata era quasi sempre la stessa. A cambiare di volta in volta i componenti. Ognuno aveva il suo compito e lo eseguiva in maniera perfetta. In totale si sono divisi più di 10mila euro in contanti, frutto di tre diversi episodi.

Labanda di giovanissimi rapinatori ha base logistica il territorio di Mondragone. Da qui raggiungono altri comuni limitrofi e mettono a segno il colpo studiato a tavolino. Questi i pochi elementi a disposizione degli inquirenti e dai quali partono le indagini. È necessario ricostruire velocemente i vari episodi criminosi commessi ed evitare che ne vengano commessi ulteriori. A conferma, poi, delle prove trovate dai militari, le importanti dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia.

Il primo obiettivo scelto è vicino casa. L’ufficio postale di Mondragone, quello dei “Palazzi Cirio”. Due giovani con casco integrale raggiungono l’ufficio postale a bordo di un Honda Sh 300. Il passeggero scende dal potente motociclo ed impugnando una pistola entra come un normale cliente. A questo punto la richiesta del bottino. 2.500 euro che la malcapitata cassiera gli deve consegnare. Poi la fuga a bordo del potente scooter. Le indagini del circuito chiuso permettono di riconoscere due giovani: Mirko Cascarino, 22 anni, e Achille Pagliuca, di 33.

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La banda non si ferma. Si sposta a Cellole. Soli due giorni dopo e sarà ancora una volta Cascarino, questa volta con Pasquale Ceraldi, 30 anni, e Vincenzo Marciello, 27, a rapinare la ditta “Cm Metalli”. A farne materialmente le spese un dipendente dello stabilimento che viene assalito dai tre. In suo aiuto altri due dipendenti. La reazione delle vittime si interrompe a causa dell’esplosione di colpi d’arma da fuoco con una pistola semiautomatica. Viene gambizzato un operaio straniero. Un altro si mette all’inseguimento dei malviventi riuscendo ad intercettarli solo successivamente a bordo di un’autovettura che avevano lasciata come secondo mezzo per guadagnare la fuga dopo aver dato alle fiamme lo scooter utilizzato. Uno dei rapinatori viene colpito con una mazza da baseball. Lo stesso giorno i carabinieri di Sessa Aurunca sequestrano circa 3mila euro a casa di uno di quelli che a distanza di un anno è stato incastrato. Il tempo necessario per riorganizzarsi, studiare e scegliere accuratamente i nuovi obiettivi e la banda torna di nuovo in azione.

L’ultimo episodio risale al 5 ottobre 2011. Gennaro Cascarino, 20 anni, fratello di Mirko, Antonio Filosa, 33, e Achille Pagliuca decidono di cambiare centro. A bordo di un’utilitaria, poi risultata rubata ed alle prime ore dell’alba, raggiungono un magazzino di ortofrutta di Carinola. Non hanno però fatto i conti con un operaio della ditta, forse più mattiniero di loro. L’uomo, a bordo di un furgone, si accorge della strana presenza di quella macchina con quei ragazzi a bordo. Per tale motivo non si ferma al loro tentativo di bloccarlo. Tampona quella macchina. Forse sorpresi da quella reazione i rapinatori esplodono diversi colpi di arma da fuoco all’indirizzo del furgone, riuscendo così a fuggire ed a far perdere le tracce. Anche questa volta uno dei rapinatori si ferisce.

Dietro le quinte ed all’insaputa dei malviventi il lavoro dei carabinieri procede. Le immagini raccolte dai circuiti di videosorveglianza dei vari istituti di credito rapinati vengono attentamente studiate e sottoposte a meticolosi accertamenti. Si ricerca ogni minimo particolare che permetta l’identificazione dei responsabili. Il tutto va confrontato con le minuziose descrizioni fornite dalle vittime e raccolte dai carabinieri del luogo dove sono avvenute le varie rapine. A ciò si aggiungonole dichiarazioni dei collaboratori.

All’alba di mercoledì i militari dell’Arma mettono così fine alla carriera criminale del gruppo. In carcere Pagliuca, Mirko Cascarino, Ceraldi e Filosa, ai domiciliari Marciello e Gennaro Cascarino.

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