SANTARPINO. La questione della falsa rinuncia del sindaco Di Santo è la cartina di tornasole di un sistema amministrativo ormai degenerato e che trasforma perfino le politiche di sostegno al bisogno in una gestione clientelare.
Lo afferma Ernesto Capasso, esponente dell’Udc ed ex consigliere comunale.Se qualcuno continua Capasso si collega a Youtube e ascolta il comizio di chiusura del sindaco uscente, si renderà conto da solo delle false promesse sull’ indennità di carica. Ci siamo impegnati a non percepire nessuna indennità, tuona solennemente il sindaco. Promette di rinunciare all’indennità di carica e, poi, invece, se la tiene ben stretta, con la finzione della devoluzione. E, intanto, e ciò va sottolineato a loro onore, gli assessori, come promesso, rinunciano alle loro indennità, facendo iscrivere a bilancio le somme con un vincolo di destinazione specifico per le politiche sociali. Cosa che avrebbe potuto fare benissimo anche il sindaco, magari legando l’uso della sua indennità al finanziamento della attività di sostegno alle persone meno abbiente, che le tante associazioni presenti sul territorio svolgono da anni. E ce ne sono un’infinità e con un’anzianità di impegno temporale di gran lunga superiore a quella prescelta dal sindaco. Invece, ancora una volta, il sindaco ha imposto un’associazione da lui controllata e che fino a poco tempo fa, forse ancora oggi, era presieduta da un fidato collaboratore del sindaco.
E tutto ciò continua Capasso è avvenuto senza alcun confronto, almeno a quanto si sa, tra i componenti della Giunta stessa. Eppure, se ci si riflette un attimo, siamo in presenza di una questione non marginale e politicamente significativa. Essa riguarda aspetti non secondari della buona amministrazione a partire dagli impegni che si assumono a finire alle modalità di gestione di cifre consistenti. Con la delibera ultima alla predetta associazione Padre Pasquale Ziello sarebbero affidati 25mila euro, da gestire senza alcun controllo. Non senza dimenticare che tale questione si innesta su di una forte polemica che nella passata gestione ha visto contrapposto maggioranza e opposizione sulla mancata applicazione del Protocollo di intesa tra Comune e associazione Padre Pasquale Ziello, che prevedeva la rendicontazione, da parte di quest’ultima, ogni sei mesi della gestione delle attività svolte con le risorse della indennità devoluta. Rendicontazione mai fatta.
Ora – conclude lesponente dell’Udc – noi ci aspetteremmo, anche se le ferie estive incombono, su tale diversa modalità di scelta tra sindaco e assessori, l’apertura di un dibattito che vedesse coinvolti non solo i componenti della Giunta, ma anche i tanti giovani consiglieri e soprattutto le donne, che sono circa il 50% della rappresentanza consiliare e la cui sensibilità rispetto ai temi del sociale e del bisogno è unanimemente riconosciuta. Come pure non dispiacerebbe un coinvolgimento, su tale tema, delle stesse associazioni, dei partiti, del mondo del volontariato e del terzo settore e in particolare dei movimenti giovanili del Pd, del Pdl, dell’Udc, di Sel e di tutti quelli rappresentati sul territorio.