Asl, arriva l’eco color doppler

di Antonio Arduino

 AVERSA. Il distretto sanitario di Aversa si arricchisce di un nuovo servizio diagnostico. È quello dell’eco color doppler che permetterà di effettuare gli esami necessari a valutare la circolazione degli arti e del tronchi arteriosi superiori.

Un esame strumentale che fino ad oggi è stato possibile solo presso centri convenzionati. Fondamentale per la diagnosi delle malattie vascolari l’esame sarà effettuabile dietro prenotazione al Cup, presentando la richiesta del medico di famiglia e pagando il ticket, quando dovuto. Per i pazienti sarà un grosso vantaggio il poter disporre di questa diagnostica presso una struttura pubblica, ma l’attivazione del nuovo servizio, pur rappresentando un evidente miglioramento delle capacità assistenziali della sanità pubblica territoriale, ha dato spunto a polemiche.

La strumentazione per eseguire gli esami eco color doppler è da anni chiesta dal responsabile dell’ambulatorio di chirurgia vascolare dell’ospedale cittadino, l’unico esistente nell’ambito pubblico nella ex Asl Ce2, utilizzato da centinaia di pazienti affetti da malattie vascolari, residenti sia ad Aversa che nei comuni dell’agro e del napoletano.

Ma nonostante l’alto numero di prestazioni effettuate questo ambulatorio è stato costretto ad utilizzare, ed ancora oggi utilizza, una strumentazione tanto obsoleta, dal punto di vista scientifico-diagnostico, da imporre spesso allo specialista di suggerire, sulla certificazione che rilascia agli utenti a fine visita, di completare il controllo con un esame eco color doppler da effettuare in strutture diverse dall’ospedale Moscati. Con l’entrata in funzione della strumentazione del poliambulatorio di via Di Giacomo, ora questi pazienti potranno continuare a fare riferimento ad una struttura pubblica evitando di utilizzare centri diagnostici convenzionati.

Consentendo, così, una riduzione di spesa all’azienda sanitaria che paga gli esami effettuati dai convenzionati, ma per gli utenti continuerà il fastidio di doversi sottoporre a due controlli distinti, raddoppiando i tempi di attesa. Se la nuova strumentazione fosse stata assegnata anche all’ambulatorio di chirurgia vascolare attivo, dal oltre un decennio, al Moscati i pazienti non avrebbero necessità di una doppia prenotazione e di una doppia attesa, effettuando il completo iter diagnostico con una sola visita.

Da qui il disappunto dei sanitari dell’ospedale cittadino che vedono, ancora una volta, mortificata la struttura da decisioni organizzative che sembrano non tenere conto delle professionalità esistenti nel nosocomio e della centralità del presidio stesso, rispetto all’assistenza sanitaria territoriale garantita all’utenza che vi afferisce da Aversa, dall’Agro e dai comuni del napoletano.

Una sensazione che appare giustificata dal fatto che la nuova diagnostica vascolare è disponibile anche presso gli ospedali di Marcianise, Piedimonte Matese e San Felice a Cancello, tutti nosocomi ricadenti nella ex Asl Caserta 1, quasi a sottolineare la sudditanza dell’ex Asl Caserta 2 nei confronti della Caserta 1 sede della direzione generale aziendale.

Dotando della nuova diagnostica, che vale la pena ricordare è disponibile anche al Melorio di Santa Maria Capua Vetere dove non c’è un ambulatorio di chirurgia vascolare, anche l’ambulatorio del Moscati si sarebbe colmata una carenza inaccettabile in un nosocomio dotato praticamente di tutto quanto necessario a garantire all’utenza assistenza adeguata, particolarmente in situazioni di urgenza emergenza, quale può essere una malattia vascolare acuta. Da qui la richiesta di dotare anche l’ambulatorio di chirurgia vascolare del Moscati di un eco color doppler. Insieme a quello del poliambulatorio di via Di Giacomo moltiplicherebbe sia la possibilità di assistenza, sia l’economia di spesa aziendale.

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