“Mal di pancia” nella maggioranza, a rischio approvazione bilancio

di Nicola Rosselli

 AVERSA. All’inizio, poco più di un anno fa, i consiglieri comunali di maggioranza erano 19, passarono, poi, a 20 con la fuga dall’opposizione di Gabriele Costanzo, imprenditore prestato alla politica, dopo essere passato attraverso i cottimi fiduciari.

Ad essi, di fatto, ma mai ufficialmente, si sono aggiunti un altro candidato a sindaco (a dimostrazione che le elezioni erano state praticamente una farsa), addirittura quello del centrosinistra, Salvino Cella, e il suo sodale Salvatore Candida. Ben 22 su 24 con i soli Marco Villano e Pasquale Morra a fare opposizione più o meno dura.

Poi la situazione è precipitata ed oggi l’attuale amministrazione del sindaco Giuseppe Sagliocco rischia di saltare con una serie di consiglieri comunali di maggioranza che potrebbero addirittura non votare il bilancio o chiedere l’approvazione di emendamenti (che lo snaturerebbero) per concedere il loro placet.

Da 22 si scende immediatamente a 19 sottraendo i tre “discoli” del Pdl: Michele Galluccio, Gino della Valle e Gianpaolo Dello Vicario. Passo indietro sostanziale anche di Imma Lama che con il sindaco attuale non ha mai avuto un rapporto politico idilliaco. Vi sono, poi, i “mal di pancia” di ben tre Udc su quattro: Orlando De Cristofaro, Luigi Vargas e Augusto Bisceglia (anche se con lui e suo padre Mimmo, già sindaco di Aversa, Sagliocco avrebbe avuto un colloquio chiarificatore). Ed ecco che i voti certi per il bilancio scendono a 15.

Ma il malpancismo sembra essersi diffuso in maniera epidemica tanto da essere giunto anche in “Noi Aversani”, roccaforte del primo cittadino, dove l’unico fedelissimo, senza se e senza ma, sembra essere rimasto Rosario Capasso. Nico Nobis e Paolo Galluccio, infatti, non perdono occasione per rendere noto i propri distinguo. In disparte, quasi sul punto di lasciare, Gianfranco Perillo che potrebbe anche non andare più in Consiglio comunale, ma non dimettersi.

Ed allora siamo a 12 voti certi per il bilancio più quello del sindaco stesso da 13. Ma, come è facile intuire, siamo sulla lama di un coltello, sia dall’una che dall’altra parte e se si aggiunge che Raffaele Marino potrebbe uscire dalla maggioranza se non intitoleranno lo slargo antistante l’ufficio postale di viale Europa a Re Franceschiello, allora la situazione sembra essere veramente seria.

Il sindaco, tuttavia, non demorde e in questi giorni sta mettendo in campo tutta la sua abilità politica e il savoir-faire che gli è proprio per cercare di riportare calma in una maggioranza che, almeno sul piano politico, non esiste più considerato che i partiti che la compongono (e non per colpa del primo cittadino) si sono praticamente tutti, indistintamente, dissolti.

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