Mozzarella Dop, Fierro: “La tutela nella tracciabilità”

di Antonio Arduino

 AVERSA. Ancora un’iniziativa dell’aversano Lino Fierro, presidente della sezione lattiero-casearia di Confindustria Caserta, tesa a salvaguardare il marchio dop e l’immagine qualitativa della mozzarella prodotta in Terra di Lavoro.

Per Fierro il segreto per tutelare il prodotto è nella tracciabilità: “Il programma di Tracciabilità della filiera bufalina, così come elaborato dal Tavolo tecnico regionale – al quale, unitamente alle altre componenti produttive del comparto, Confindustria partecipa attivamente e con convinzione – è un passaggio essenziale per la tutela della mozzarella campana dop, vera e propria eccellenza del nostro territorio. La tracciabilità è un mezzo formidabile per garantire sia il sistema produttivo che la sicurezza alimentare”, afferma Fierro all’indomani della presentazione del sistema di tracciabilità della filiera bufalina di cui si è dotata la Regione Campania.

“La tutela del nostro patrimonio e la sicurezza alimentare sono i punti essenziali per le aziende che aderiscono a Confindustria” aggiunge esprimendo la sua soddisfazione personale e quella delle aziende casertane per il varo del nuovo sistema di tracciabilità. “Da parte dell’associazione degli industriali – aggiunge Fierro – c’è volontà piena e convinta di continuare a partecipare in maniera attiva e costruttiva al tavolo tecnico regionale, al fine di condividere e risolvere assieme a tutte le altre componenti produttive interessate, le problematiche e, più ancora, le strategie di sviluppo e di rilancio del comparto”.

Per il presidente degli industriali caseari l’adesioneal sistema di tracciabilità, anche se non obbligatoria, rappresentaunostrumento indispensabile al fine di verificare la quantità di produzione di lattedi bufala nell’area dop e, dunque,di individuarneilrelativo esubero. “A questo punto, per dare serenità a tutto il comparto, ritengo necessario – continua Fierro – che con l’adesionea tale sistema si possa dare alle aziende di trasformazione la possibilità di produrre tutti i prodotti derivanti dal latte, dop e non dop”. “Insomma, – conclude il presidente della sezione lattiero casearia di Confindustria Caserta – l’adozione del sistema di tracciabilità può rappresentare la leva per ottenere dal Ministero la modifica dell’applicazione del Decreto 171/2008”.

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