Wikileaks, Manning dice di essere donna e chiede la grazia a Obama

di Mena Grimaldi
 NEW YORK. Potrebbe
essere una strategia difensiva dell’ex soldato che cerca di far riconoscere la
sua infermità mentale, fatto sta che quello di Bradley Manning è un vero colpo di scena.

L’ex soldato Usa
condannato a 35 anni per il passaggio di documenti a Wikileaks, dice, infatti,
di essere una donna e vuole vivere come tale con il nome di Chelsea e chiede la
grazia al presidente Barak Obama.

“Voglio
essere sottoposto a una terapia di ormoni il prima possibile. Mi auguro che
appoggerete la mia transizione. Chiedo che a partire da oggi mi chiamiate con
il mio nome femminile, Chelsea”, afferma Manning. Intanto, l’esercito Usa
replica che le forze armate americane non offrono terapie ormonali nè
operazione per cambio di sesso.

L’ormai ex soldato americanocondannato a
35 anni di carcere per aver girato a Wikileaks oltre 700 mila file segreti del
Pentagono e del dipartimento di Stato, ha dichiarato di averlo fatto, “per
amore del mio Paese e senso di dovere verso gli altri”.

Questa parte della
dichiarazione letta dal suo legale, David
Coombs
, che ha annunciato che si appresta a chiedere al presidente Barack
Obama la grazia per conto del suo assistito.

“Se lei respingerà la mia
richiesta di grazia”, si legge nella dichiarazione, Manning spiega che
sconterà, “la condanna sapendo che talvolta si deve pagare un prezzo alto per
vivere in una società libera”.

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