Calcioscommesse, legali Zamperini: “No ricorso, difesa impossibile”

di Redazione

Alessandro Zamperini I legali di Alessandro Zamperini rinunciano al ricorso dopo la squalifica didue anni comminata dalla Commissione Disciplinare della Figc.

”Rinunciamo, anche a nome del nostro assistito Alessandro Zamperini, ad impugnare una decisione di prima istanza che riteniamo contraddittoria e carente da punto di vista motivazionale”, spiegano gli avvocati Antonio Luigi Cardamone e Roberto Ruggiero in una comunicazione inviata alla Corte di Giustizia federale della Figc e, per conoscenza, anche alla procura della Federcalcio e che l’Adnkronos ha potuto visionare. Zamperini è stato sanzionato al termine del procedimento di primo grado relativo alle presunte combine dei match Lazio-Genoa eLecce-Lazio del maggio 2011.

”Rinunciamo perchè se anche un magistrato autorevole come il Pm di Cremona, dottor Di Martino, non crede più nella giustizia sportiva e nelle sue procedure, non vi è motivo alcuno affinchè il nostro assistito prosegua nella sua battaglia disciplinare all’interno della Figc”, aggiungono i legali dell’ex calciatore facendo riferimento alle recenti dichiarazioni del procuratore di Cremona, Roberto Di Martino. ”Giustizia ordinaria e giustizia sportiva viaggiano su binari troppo distanti l’uno dall’altro. Sono due mondi che in questo modo convivono a fatica. – ha detto Di Martino alla Gazzetta dello Sport – Prendete tempi delle sentenze: che senso ha che la giustizia sportiva si esprima prima di quella ordinaria? E se domani Mauri fosse condannato da un tribunale della Repubblica?”.

Già in passato i legali di Zamperini hanno ”sostenuto la necessità, o obbligatorietà, della sospensione del procedimento disciplinare quando, come nel caso di specie, i ‘fatti’ o le ‘condotte’, oggetto del procedimento, siano i medesimi di quelli oggetto del Giudizio Ordinario Penale”. La posizione del pm di Cremona è quindi condivisa dagli avvocati Cardamone e Ruggiero che si chiedono: ”E se domani Zamperini fosse assolto da un Tribunale della Repubblica?”.

I legali evidenziano la ”limitazione del diritto di difesa” e affermano di essere ”ancora in attesa di avere la possibilità di verificare la ‘piena attendibilità’ dei vari ‘dichiaranti’ nelle sedi competenti che, per quello che ci riguarda così come stabilito dal Tribunale del Riesame di Brescia nel caso ‘Farina’ (per la gara Cesena-Gubbio del 30 novembre 2011, ndr) è la Procura di Perugia e, di conseguenza, per le due partite oggetto del presente procedimento (relativo a Lazio-Genoa eLecce-Lazio, ndr) è la Procura di Roma”.

In ambito sportivo, ”Zamperini è stato impossibilitato ad accedere ai cosiddetti ‘patteggiamenti’ in virtù della necessità di tutelare un suo fondamentale diritto alla libertà personale poichè il presupposto degli stessi erano ‘confessioni’ e non ‘chiarificazioni’. Vanificando la possibilità di chiarire in sede penale la sua effettiva posizione, marginale e minimale, all’interno di un meccanismo, di cui non fa parte organicamente”.

”La gravità dei fatti contestati ha un evidente bisogno di prove legali e non di intuizioni investigative, ribadiamo la necessità di un contradditorio vero e pieno davanti ad un giudice veramente terzo così come vuole la Costituzione Italiana”, osservano ancora i legali. I difensori di Zamperini sono perfettamente consapevoli che ”è stata scoperchiata una pentola contenente centinaia di milioni di euro relativi alle scommesse sportive” ma sottolineano che ”l’impossibilità di una difesa effettiva ci obbliga a questa scelta di rinuncia all’impugnazione”.

”Confidiamo che gli stessi responsabili del mondo del calcio, Federazione compresa, seguano i ‘consigli’ del Procuratore Di Martino operando quelle riforme necessarie a superare questa inaccettabile disparità processuale oltrechè l’illegittimità del metodo. Tutto questo a tutela anche di milioni di Italiani che ancora scommettono sulle partite di calcio. E non solo”, concludono.

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