Milan battuto al Bentegodi: Verona vince due volte

di Redazione

 Ha perso il razzismo, ha vinto il Verona. Il Milan di Allegri ha ‘steccato’ un’altra volta la prima di campionato – come avvenne nel 2012 – e al Bentegodi, dove si temeva la protesta anti-Balotelli,è andato in scena invece lo spettacolo dei gialloblù di Mandorlini che hanno portato a casa meritatamente il 2-1.

Insomma,è sempre fatal Verona per i rossoneri, che hanno nel Bentegodi uno dei campi storicamente stregati. I rossoneri erano partiti bene, 1-0 al 13′ con splendida azione Balotelli-Poli, poi una doppietta di testa di Luca Toni ha dato i 3 punti del ritorno in serie A al Verona. Ha vinto anche il pubblico del Bentegodi. Nessun coro razzista, dopo la vigilia di fuoco e fiamme con Mario Balotelli “il bresciano”, ma solo slogan ironici di ‘finto’ incoraggiamento all’avversario: ‘Balo-Balo’ ogni volta che il rossonero toccava palla, “Ma-rio, Ma-rio”, mai un fischio ostile.

Insomma, si temeva un rigurgito di razzismo e neè uscito al contrario un buon esercizio di goliardia, sfottò con il sorriso sulle labbra all’attaccante piu’ tenuto. Balotelli aveva promesso che al primo fischio non sarebbe uscito, ma avrebbe segnato ad ogni costo. I ‘buuh’ verso di lui non ci sono stati, e Supermario siè innervosito lo stesso. Tanto che al 44′ della ripresa, quando il pareggio non voleva saperne di arrivare, si e’ beccato il giallo dall’arbitro Calvarese per aver protestato platealmente dopo un sandwich a suo danno in area gialloblu’, azione da rivedere ma forse non da rigore.

Il Verona attento ed efficace di Mandorlini siè dimostrato micidiale anche nelle ripartenze, e proprio nel reparto difensivo il Milanè apparso ancora incerto, soprattutto sui palloni alti, brutto segnale in vista del ritorno del preliminare di Champions con il Psv Eindhoven. Altra notizia non positiva per Allegri, il passo indietro di El Shaarawy dopo la bella gara giocata in Olanda, e la prova non convincente dell’altro esterno con ‘cresta’, Niang. Eppure i rossoneri erano partiti con il piede giusto: magia di Balotelli che al 13′ trova il corridoio giusto e Poli che si invola tra i difensori scaligeri mettendo dentro il primo gol con maglia milanista.

Passata in vantaggio la squadra di Allegri ha perso la gestione della partita. Lenta, molle sulle gambe è stata superata nettamente da un Verona che Mandorlini aveva disegnare al meglio. Corto, largo sugli esterni, con pressing alto per rubare velocemente palla e ripartire. Cosi’ il match, senza quasi che il Milan se ne accorgesse, dalla mezzora ha cambiato volto. Una palla inattiva, un angolo di Romuli e al 29′ l’incornata di Toni ha rimesso in piedi i gialloblu’, che da quel momento hanno continuato a spingere, evidenziato tutti i limiti dell’attuale Milan. Ci ha provato Balotelli a tenere in piedi i suoi, con qualche botta da fuori area e un paio di punizioni dai 40 metri, che non hanno però mai impensierito Rafael.

Nella ripresa il Milan siè disunito, pagando forse a caro prezzo le fatiche fisiche e psicologiche di Coppa. Così nessuno scandalo quando il Verona al 7’è andato sul 2-1, ancora una volta per merito di un rinato Luca Toni, sempre di testa, sempre su azione di contropiede, con difesa rossonera quasi in bambola. Allegri ha provato a dare una scossa, togliendo gli impalpabili El Shaarawy e Niang, ma le mosse della panchina non hanno cambiato nula.

L’ultimo ad alzare bandiera biancaè stato ancora Balotelli, lottando e facendo a sportellate nell’area avversaria, ma invece del gol della rabbia ha trovato il giallo dell’ammonizione per proteste. Con i tifosi del Verona a gustarsi la scena.

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