SANTARPINO. Negare levidenza, oltre ad essere immorale ed irrispettoso nei confronti dei cittadini, è un gravissimo atto di codardia politica. Di Santo cuor di leone sta facendo di più, sta nascondendo la verità, cercando di arrampicarsi sugli specchi ingannando continuamente i santarpinesi.
E lopinione, sulloperato del sindaco Di Santo, del leader dellopposizione, Francesco Capone, che, in particolare, punta il dito su una ditta che, come da lui riferito, sarebbe figlia sistema Di Santo, che vanta crediti per migliaia di euro per lavori che gli vengono regolarmente assegnati e che, avrebbe fra i propri dipendenti dei congiunti dellassessore Salvatore Brasiello e dello stesso Di Santo.
Ma, voi direte, che malpensante questo Capone. Sarà sicuramente un caso, ironizza lex candidato al sindaco, che poi ritiene pura casualità quella che vede uno studio legale percettore di parcelle di centinaia di migliaia di euro. Studio che, sottolinea Capone, per mera combinazione apparterrebbe al cognato dellattuale capogruppo di maggioranza e genero dellex assessore alla cultura.
Altra casualità, per Capone, sarebbe lassegnazione alcuni lavori al consuocero della sorella del capo, sempre Di Santo. Ma a SantArpino, direte voi, si lavora solo se si è parente o affine di qualche pseudo-amministratore?, si domanda Capone, che poi afferma: No, a volte basta essere amico intimo, o meglio ancora sponsor elettorale, di qualcuno che riveste la carica di vicesindaco.
A questo punto, Capone si rivolge alla cittadinanza: Cari concittadini, è evidente che il sindaco Di Santo e lintera giunta hanno fondato la propria azione di governo sul nepotismo più becero e squallido mettendosi sotto i piedi principi tanto sbandierati di trasparenza, legalità e senso di responsabilità. O Di Santo e soci veramente non conoscono il significato di queste parole o si sono semplicemente dimostrati dei politicanti di quartordine. Sono più che mai convinto che i nuovi consiglieri di maggioranza hanno bisogno di una buona bussola per cercare di districarsi nel marasma creato da Di Santo e Brasiello. Ad oggi non si riconoscono nemmeno fra di loro e si accontentano di deleghe fantasma credendosi dei ministri con competenze nazionali. È ora di dare, invece, una cartina aggiornata a tutti i santarpinesi per portare un po di luce e chiarezza dove Di Santo ha creato, ad arte, nebbia e confusione per fare i propri comodi. Bisogna rimettere al centro la legalità, la meritocrazia e soprattutto la trasparenza. Ricordate sempre che gli amministratori sono dei servitori del popolo e non dei signorotti che fanno il bello e cattivo e soprattutto sistemano le proprie faccende personali e quelle di amici e parenti.
Capone conclude, rivolgendosi al primo cittadino: Caro Di Santo, sai benissimo che negli ultimi cinque anni hai vissuto di rendita, e sei riuscito in tre sole imprese: riempire di debiti il Comune, far fallire la Multiservizi e sistemare parenti ed amici. Debbo riconoscere che sei stato bravissimo a nascondere la tua incapacità politica, la tua miopia amministrativa e la tua inconcludenza gestionale. Ma ora i fatti vengono alla luce del sole. Io non starò zitto, anzi sto già lavorando affinché tutto sia conosciuto e soprattutto si sappia chi ha provocato tutto questo e chi ha la colpa di aver portato SantArpino nel baratro.