AVERSA. Parte il conto alla rovescia per l’approvazione del bilancio. Dopo le dichiarazioni e i documenti ufficializzati da alcuni consiglieri di maggioranza c’è chi avanza l’ipotesi di una vittoria dei sì sul filo di lana grazie al voto favorevole del consigliere di centrosinistra Salvino Cella che fu candidato alla carica di primo cittadino per la coalizione in cui era presente il Pd.
Una ipotesi che richiede conferma. A fornirla è lo stesso Cella. In linea teorica esordisce il leader del centrosinistra dovendo rispettare i ruoli istituzionali, i componenti della maggioranza dovrebbero votare sì al bilancio, mentre quelli dell’opposizione dovrebbero votare no. In realtà continua Cella il voto non può essere deciso a priori, bisogna analizzare il documento contabile che sarà presentato ai consiglieri per la valutazione del consiglio comunale. Solo dopo si potrà decidere se approvare o respingere l’atto che disegna il futuro della città, in termini di interventi da effettuare nell’interesse dei cittadini.
Dunque, nessuna decisione precostituita. Il sì o il no al bilancio potrebbe arrivare tanto dalla maggioranza quanto dall’opposizione dopo che i componenti dei due schieramenti avranno fatto le doverose valutazioni degli elementi che costituiscono l’atto. Questo è il pensiero di Cella che critica duramente il comportamento che i politici sia del centrodestra sia del centro sinistra stanno avendo, particolarmente in queste ultime settimane.
Sono deluso e amareggiato da quanto sta accadendo. Le richieste presentate al primo cittadino da parte dei consiglieri di maggioranza a mio giudizio non sono dettate da vere necessità di gestione amministrativa afferma l’esponente del centrosinistra ma da spinte emotive, legate al rifiuto da parte del sindaco di aderire a richieste precise avanzategli dai firmatari dei documenti che intendono difendere interessi personali trascurando quello generale dei cittadini.
Quanto a certe affermazioni riportate da media che individuano nella mia persona il possibile salvatore dell’amministrazione in carica, grazie ad un presunto voto positivo al bilancio, c’è dice una sola possibile definizione: illazioni fatte da pettegole, non pettegolezzi, ma tengo a ribadire illazioni infondate fatte da pettegole. Perché non è possibile avanzare l’ipotesi di un voto favorevole ad un documento contabile che ancora non si conosce e che deve essere valutato da politici veri e non da politicanti di mestiere, considerando esclusivamente le ricadute sulla città e la cittadinanza. Chi anticipa un mio si, come ancora di salvezza all’amministrazione Sagliocco, lo fa sottolinea Cella esclusivamente per mettermi in cattiva luce nei confronti dell’elettorato.
Perché continua è noto che il Pd ha sostenuto la mia candidatura solo dopo aver cercato un proprio candidato, di conseguenza nell’ottica di un ritorno alle urne, possibile con la bocciatura del bilancio, c’è chi intende eliminare da subito un concorrente scomodo.
Infine una osservazione sullopera svolta fino ad oggi dallamministrazione, indirizzata a chi punta a screditare lesponente del centrosinistra definendolo stampella del centrodestra. Il carattere del sindaco può non piacere ma, se la politica deve essere a favore dei cittadini, vanno considerati i fatti realizzati a favore dei cittadini come, ad esempio ricorda il blocco dellImu e delladdizionale comunale che non sono aumentate, il recupero dei crediti legati ai contratti con lEnelgas, la spesa per la bonifica dellarea standard di via Guido Rossa, costata 70 mila euro e non a 700mila, o quella prevista per i lavori di via Di Iasi che sarà di 1 milione di euro e non di 1 milione 300 mila come previsto da altri amministratori.
Fatti, ecco perché il voto al bilancio non può essere determinato dallappartenenza ad uno schieramento prescindendo dalla valutazione dellatto contabile, conclude Cella.