AVERSA. Aprire alla città lampio spazio inglobato nelle mura perimetrali dellospedale psichiatrico Filippo Saporito per unire le due Aversa, quella medievale e quella successiva. Restituire agli aversani spazi vitali per lo sviluppo e la vivibilità.
Era questo uno dei cavalli di battaglia dellamministrazione guidata da Lello Ferrara. Un obiettivo mai raggiunto perché quel blocco granitico, chiuso in se stesso, rappresentato dallOpg era inamovibile. Ora che, anche grazie alloperato del senatore Pasquale Giuliano, il blocco si è sgretolato e Aversa ha un suo tribunale proprio in una delle parti più belle di quel vecchio e tetro insieme che è stato il Saporito, la questione diventa cruciale, soprattutto alla luce di questo tribunale per il quale devono essere realizzate delle infrastrutture a servizio, soprattutto parcheggi.
Memori di questa circostanza della quale avevamo parlato anche a giugno scorso con lex sindaco Ferrara, lo abbiamo sollecitato a rammentarcela e a rilanciarla. Dopo aver vinto la sua ritrosia perché non voglio più essere parte della vita politica cittadina e facendo forza sul suo amore per la città della quale sono stato sindaco, riusciamo a fargli illustrare lidea.
Il Saporito, come tutti gli Opg, – ha affermato lex primo cittadino dovrebbe chiudere a marzo prossimo (essendo, tra laltro, già in proroga). Allora io chiedo perché, forti del fatto che non vi è esborso di danaro perché lintera struttura è già di proprietà del ministero di giustizia, non si dia vita ad incontri con il ministro per accelerare la chiusura dellOpg, anticipandola di qualche mese e mettere il tutto al servizio del tribunale.Con fondi limitati si riuscirebbe ad allocare tutti, dico tutti, gli uffici giudiziari nellarea del Saporito e, soprattutto, si creerebbero centinaia e centinaia di posti auto, sottraendo anche agli strenui detrattori di questa scelta ogni motivo di critica. Inoltre, quella stessa area scoperta e adibita a parcheggio e a verde, quando il tribunale è chiuso, soprattutto nei week-end, sarebbe al servizio di tutta la città, evitando ingorghi, permettendo di dare vita a piani di mobilità sostenibili anche in zone difficili come il centro storico cittadino.