La squadra mobile arresta latitante albanese

di Redazione

 AVERSA. Nella serata di venerdì, la squadra mobile di Caserta, diretta dal vicequestore Alessandro Tocco, ha arrestato l’albanese, Artan Zeqja, 31 anni, latitante dal novembre 2011, che deteneva un panetto di hashish di circa 100 grammi.

Nei giorni scorsi, a Villa Literno, i poliziotti avevano fermato alcuni giovani in possesso di un piccolo quantitativo di hashish, che avevano appena acquistato da uno sconosciuto nei pressi della stazione. Ai giovani era stato contestato amministrativamente l’illecito possesso per uso personale della droga, ma immediatamente erano stati avviati servizi di appostamento ed osservazione al fine di individuare il pusher, ritenendo che lo stesso potesse abitare nella zona.

L’intuito degli investigatori trovava un primo riscontro nei giorni successivi, quando veniva individuato un giovane, poi identificato in Zeqja, il quale, nel corso della giornata, aveva numerosi e furtivi incontri con altrettanti giovani del comprensorio, inducendo il sospetto che lo stesso fosse coinvolto in attività illecite concernenti gli stupefacenti.

Venerdì mattina, lo sconosciuto veniva nuovamente pedinato sino alla stazione di Villa Literno, dalla quale raggiungeva Napoli. I poliziotti, visto l’atteggiamento circospetto dell’uomo, che si accompagnava ad una donna, anch’essa di origini slave, veniva seguito anche nel capoluogo, dove si intratteneva per poche ore, apparentemente per effettuare delle compere.

Ma,inspiegabilmente, sempre in compagnia della donna, anziché riprendere il treno, saliva a bordo di un pullman di linea, diretto ad Aversa, ma era pedinato dagli investigatori, sia a bordo del mezzo che con un’auto “civetta”, fino alla fermata del centro normanno dove, nei pressi della stazione, veniva fermato. Il latitante tentava anche di opporsi al controllo, ma dopo essere stato bloccato insieme alla donna, veniva trovato in possesso dello stupefacente.

Poi, negli uffici della Questura, a seguito dei rilievi foto-dattiloscopici e degli accertamenti comparativi delle impronte attraverso la banca dati Afis, si appurava la sua identità e che lo stesso era latitante dal novembre 2011, essendo colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per tentata estorsione, il cosiddetto “cavallo di ritorno”, e ricettazione, in concorso con un connazionale, già tratto in arresto.

Pertanto, veniva arrestato in flagranza di reato, per la detenzione dello stupefacente, ed in esecuzione della misura cautelare emessa dall’autorità giudiziaria sammaritana. La donna che era con lui, di origine rumena, veniva invece rilasciata.

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