Mcs, una speranza per Adele lontana fino a Dallas: appello ai lettori

di Antonio Arduino

 AVERSA. Ammalati invisibili, non previsti dai protocolli di cura degli ospedali della penisola che potrebbero diventare responsabili della loro la morte in caso di ricovero improvviso. Sono gli ammalati di sensibilità chimica multipla (Mcs).

Una malattia grave, gravissima, mortale considerata “inesistente” dallo Stato e quasi completamente sconosciuta alla classe medica italiana che la etichetta, valutando i sintomi di chi ne è affetto, come allergia, stress, disturbo psicosomatico.

E’ la malattia “inesistente” di cui soffre Adele Iavazzo, una ragazza aversana non ancora trentacinquenne. Un “disturbo”, quello di Adele, creato dall’inquinamento ambientale, come è stato dimostrato scientificamente da esami di laboratorio particolari non eseguibili in Italia, che hanno modificato il suo dna cosicché oggi risulta sensibile a così tante sostanze da rappresentare uno dei casi più gravi di una malattia che non c’è, di cui però sono affetti circa cinquemila italiani.

Un “niente” per le statistiche, ma in Adele la Mcs assume una tale gravità da costringerla a vivere da reclusa in casa propria, senza la possibilità di avere contatto con parenti, amici, conoscenti. Un danno non risarcibile perché è difficile, quasi impossibile stabilire da chi sia stato causato, essendo stato l’inquinamento ambientale prodotto da un mix di responsabili, quelli che hanno inquinato e quelli che hanno permesso, prima che l’ambiente venisse inquinato, poi, che si continuasse a farlo dando origine a una malattia “inesistente”. Che nega, di fatto, ad Adele, e quanti hanno lo stesso problema, ogni diritto sancito dalla Costituzione italiana, da quello alla cure a quello di voto.

Prospettandole un’esistenza di solitudine o quasi, senza darle almeno la speranza di una via d’uscita che non sia la morte. Questo fino a pochissimi giorni fa, perché adesso una speranza c’è.

“Dopo questi lunghi mesi estivi. purtroppo il bilancio sulla mia salute non è dei migliori. Sono molto peggiorata negli ultimi mesi, soprattutto perché i 4 alimenti che mangio da anni non bastano più al mio corpo, ormai carente di tutto. Ed è in virtù di questo e del fatto che in Italia non c’è ancora una struttura, né pubblica né privata, in grado di potermi aiutare, che mi sono decisa a contattare un centro a Dallas negli Usa, specifico per Mcs”, scrive Adele in una mail trasmessa in redazione.

“Ho comunicato, attraverso un’altra ragazza affetta dalla stessa malattia, con il medico che gestisce il centro a Dallas e – continua Adele – secondo lui , dopo un lungo periodo di permanenza e di terapie nel suo centro, ci potrebbero essere per me delle possibilità di miglioramento”.

Dunque, c’è una speranza per Adele, ma raggiungere Dallas e mantenersi per il periodo della cura costa. E Adele non ha una disponibilità economica che permetta di affrontare l’impegno né può darle una mano la famiglia, meno che mai il marito. E allora, considerando che Adele scrive che “anche solo pensando dover affrontare un viaggio così lungo e così complesso, viste anche le mie precarie condizioni di salute, mi viene da pensare che non potrò mai farcela”, leggendo il passaggio successivo della mail in cui afferma di non avere alternative cosicché “voglio provarci – scrive – fosse anche l’ultima cosa che farò, perché, anche se il mio corpo si sta spegnendo, dentro mi sento viva ed ho ancora tanta voglia di vivere e tante cose belle da fare” viene spontaneo sollecitare una mobilitazione cittadina.

Così, come i tanti che chiedono un sms solidale per dare sostegno a cause lontane, ci permettiamo di chiedere aiuto per avviare una sottoscrizione tra i lettori che, speriamo, non solo diano un proprio sostegno economico, ma si facciano anche portavoce dell’iniziativa di contribuire a dare una speranza ad Adele con una donazione sul conto corrente 6612 Banca Credem (Credito Emiliano) Agenzia 487 – Piazza Municipio Aversa (Ce) / oppure sul conto corrente intestato a Iavazzo Adele, Iban: IT 84H 03032 74790 010 00000 6612 – Causale: “Una speranza per Adele” / o sul Postepay: 023600573856616 (Adele Iavazzo).

Una donazione anche di piccola entità, “perché – come scrive Adele – a volte bastano tanti piccoli gesti per fare grandi cose. E io ci credo”. Noi pure.

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