NAPOLI. Un vetro blindato, colpito con una violenza inaudita: ha tenuto ma ora è completamente crepato. Forse un avvertimento per don Luigi Merola, prete anticamorra un tempo attivo a Forcella e ora fondatore della A voce de Creature e cappellano in un punto nevralgico: la stazione centrale di Napoli.
Non è la prima volta che don Luigi finisce nel mirino di malintenzionati, dopo i trascorsi nel cuore di Napoli a denunciare i clan che avvelenavano il suo quartiere. Lui spera si tratti solo del gesto di un balordo, ma i sospetti sulla dinamica portano a pensare diversamente, così come il valore simbolico del luogo che si voleva violare, il confessionale.
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