WASHINGTON. La tensione è alle stelle nel Mediterraneo dopo che Israele e Stati Uniti hanno condotto un test missilistico che per più di un’ora aveva fatto pensare all’avvio di un attacco contro il regime siriano.
Il Pentagono ha poi precisato che il lancio di una versione aggiornata del missile Ankor Kahol (lancia blu) non è collegato al conflitto siriano. L’allarme era stato lanciato dalla Russia dopo che aveva intercettatodue missili dai suoi radar di Armavir.
Intanto, il presidente americano, Barack Obama, sprona il congresso Usa a dare il via libera all’intervento militare, sottolineando che “la Siria non è l’Iraq, non è l’Afghanistan” ma che sarà “un intervento limitato e proporzionato invierà un messaggio non solo al regime di Assad ma anche ad altri Paesi che in futuro volessero sfidare le norme internazionali”.
Sempre nella giornata di martedì, l’alto commissariato Onu per i profughi (Unhcr) ha fatto sapere che il numero dei profughi del conflitto siriano ha superato quota due milioni e si è decuplicato in appena un anno: al 3 settembre del 2012 i profughi siriani erano 230.671.Oggi si registra”un’emorragia di donne, bambini e uomini che attraversano la frontiera spesso con nient’altro che i vestiti sulle loro spalle”, fanno sapere dall’Unhcr.