procedimento aperto per istigazione alla corruzione a carico di ignoti che
avrebbe dovuto riguardare gli onorevoli Pdl Antonio Razzi e Domenico
Scilipoti.
Eletti nellIdv, la tesi accusatoria era che i
parlamentari Razzi e Scilipoti, nel dicembre del 2010, avessero lasciato Antonio Di Pietro, in cambio di denaro
o altro votando la fiducia a Silvio Berlusconi, alle prese con la crisi
scatenata nella coalizione di centrodestra dalla rottura con Gianfranco Fini.
Secondo
gli inquirenti, allo stato elementi per sostenere in giudizio un’ipotesi di
compravendita. Così i giudici, in mancanza di passaggi di denaro, non hanno
sindacato sulle scelte dei parlamentari che hanno cambiato area politica.