Concordia, il 16 i lavori. La nave rimarrà al Giglio fino a primavera

di Mena Grimaldi
 GENOVA. “Nessuno
di noi nasconde che ci sono molte criticità in questa operazione”.

Così il
Commissario per l’emergenza Franco
Gabrielli
durante la conferenza stampa per spiegare nei dettagli i lavoro
che inizieranno tra quattro giorni per riportare in posizione verticale la
Costa Concordia, la nave naufragata all’Isola del Giglio nel 2012.

“Il progetto
ha raggiunto il 76% della sua realizzazione, è stato scelto con i criteri e i
metodi più specializzati del settore. I Piani B sono soltanto la gestione delle
criticità, che affronteremo in una fase successiva”, ha detto Gabrielli. La
Costa Concordia, messa in sicurezza, rimarrà al Giglio almeno fino alla
prossima primavera.

Il costo totale delle operazioni parte da 600 milioni di
euro, e Gabrielli ha evidenziato che “tutti i costi dell’intervento sono a
carico della Costa e delle assicurazioni, per il contribuente italiano
l’operazione è a costo zero”.

Delle 32 vittime della Costa Concordia due non
sono mai ritrovate. Si tratta di Maria
Grazia Trecarichi
e del giovane marinaio indiano Terence Russel Rebello.

“La ricerca dei due corpi per noi è
prioritaria – ha affermato il capo della Protezione civile – Le ricerche
potranno iniziare solo dopo che la nave sarà stabilizzata”.

È una operazione
straordinaria, non perchè non è mai stato fatto unparbuckling, ma mai
fatto con una nave così grande.

Per ovviare al problema, è stato costruito un
fondale artificiale. Quando la prima parte dell’operazione sarà completata la
Concordia, con l’aiuto di dueblister tank, cassoni speciali dal peso di
1.700 tonnellate posizionati a prua e a poppa per aiutare equilibrio e spinta,
poggerà in parte su un falso fondale costruito per l’occasione e in parte su un sostegno costituito da 1.200
sacchi di cemento speciale.

Solo dopo i cassoni di galleggiamento potranno
essere inseriti e iniziare le operazioni di sollevamento.

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