
cominciato mercoledì ludienza fissata dalla Corte d’Assise d’Appello per il
processo a Salvatore Parolisi, l’ex
caporalmaggiore dell’Esercito accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea avvenuto il 18 aprile del
2011 a Ripe di Civitella.
I difensori di Parolisi cercheranno di smontare le
motivazioni del gup Marina Tommolini che
lo scorso ottobre, in occasione del processo con rito abbreviato condizionato,
aveva condannato Parolisi all’ergastolo e al pagamento di un milione di euro
alla figlia Vittoria.
Dopo la fase preliminare, la parola tornerà prima alla
Procura, poi alla parte civile e infine alla difesa. E Parolisi ha deciso di
voler parlare, così come ha annunciato uno dei suoi legali, Nicodemo Gentile.
Il processo però
avverrà a porte chiuse. Il pg d’Appello, Romolo
Como, ha chiesto la conferma dell’ergastolo, con tutte le aggravanti per lex
caporal maggiore. Confermata anche la richiesta delle aggravanti che sono
crudeltà, minorata difesa e vilipendio del cadavere senza le quali la Corte non
potrebbe tecnicamente confermare l’ergastolo.
La Corte può anche dare una
diversa motivazione e arrivare allo stesso risultato, ha spiegato il pg,
sottolineando che i legali difensori hanno presentato le richieste di
approfondimento che la Corte discuterà nella giornata di lunedì.
Sui dubbi in
relazione al movente, Como ha spiegato che può essere verosimile che sia collegato
ai rapporti con la moglie e cioè, all’imbuto, tra moglie e amante, in cui si è
trovato.