Papa Francesco “apre” a omosessuali e divorziati

di Mena Grimaldi
 CITTA’ DEL VATICANO. In
una lunga intervista a padre Antonio
Spadaro
, direttore della Civiltà Cattolica, che verrà pubblicata sul
prossimo quindicinale della Compagnia di Gesù, papa Bergoglio affronta i temi più attuali parlando anche di se
stesso.

Bergoglio è collocabile più a destra o a sinistra? “Ecco, non sono
stato certo come la Beata Imelda, ma non sono mai stato di destra. È stato il
mio modo autoritario di prendere le decisioni a creare problemi”, risponde. Una
sorta di autocritica.

Che definisce “una pazzia” a proposito del suo modo di
gestire la Compagnia in Argentina quando a 36 anni si trovò a governare un
piccolo esercito di religiosi in un contesto sociale e politico complicato. “Bisognava
affrontare situazioni difficili e io prendevo le mie decisioni in maniera
brusca e personalistica”.

“Il mio modo
autoritario e rapido di prendere le decisioni mi ha portato ad avere seri
problemi ed essere accusato di essere ultraconservatore”, ha raccontato papa
Francesco che sogna una chiesa “madre e pastora con ministri capaci di scaldare
il cuore”. La descrive come un “ospedale da campo dopo una battaglia”.

Dove è “inutile
chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti”. Poi apre
le braccia ai divorziati risposati, alle donne che hanno abortito, agli
omosessuali.

“Dobbiamo annunciare il Vangelo in ogni strada. Dobbiamo
accompagnarli a partire dalla loro condizione, con misericordia. Nessuno deve
sentirsi escluso”.

E ripete le parole che aveva già pronunciato in Brasile: “se
una persona omosessuale è di buona volontà ed è in cerca di Dio, io non sono
nessuno per giudicarla. Lo dice anche il Catechismo”.

“E poi basta martellare
sempre sulle questioni legate ad aborto, matrimonio gay e uso dei metodi
contraccettivi. La linea del Magistero è chiara ma non è necessario parlarne in
continuazione”.

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