ROMA. Il rincaro dellIva slitta a gennaio, ma gli aumenti non terminano.
Anche se rinviato, lincremento dellIva dal 21% al 22% non è ancora del tutto scongiurato: le coperture per il mancato rialzo arriveranno dallaumento dellacconto dellIres e dellIrap per il 2013, oltre che dallincremento delle accise sui carburanti.
Si tratterà di un aumento di 2 centesimi al litro fino a dicembre 2013 e poi fino al 15 febbraio 2015 di 2,5 2,5 cent al litro. Rifinanziata, almeno secondo il testo della bozza, la Cassa integrazione in deroga per il 2013 con unulteriore somma di 330 milioni di euro da ripartirsi tra le regioni. Le notizie sullIva hanno subito attirato le critiche dei consumatori.
Sono provvedimenti disastrosi – ha fatto sapere il Codacons – che, se varati, avranno effetti pesantissimi sulle famiglie. Solo queste due misure determinerebbero, a regime, una stangata pari a 275 euro a famiglia: 66 euro circa per i maggiori costi complessivi legati ai rifornimenti di carburante; 209 euro per laumento dellIva dal 21 al 22%. Senza contare gli effetti indiretti sui prezzi al dettaglio, considerati arrotondamenti e aumento dei listini dei prodotti trasportati. Aumentare lIva e le accise sulla benzina – ha precisato il Codacons – vuol dire impoverire ulteriormente i cittadini, con conseguente calo dei consumi, una ondata di chiusure nel settore del commercio, incremento della disoccupazione e danni immensi per leconomia nazionale.