Rifiuti tossici, sequestrata l’area “Calcidrata”

di Redazione

 SPARANISE. Il Corpo Forestale dello Stato, nell’ambito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, ha sequestrato il sito abbandonato della cave dismessa nota ai residenti come “Calcidrata” nel territorio comunale di Sparanise.

Ne dà notizia l’avvocato Salvatore Piccolo, consigliere comunale: “Si tratta di una vecchia cava situata a pochi metri dal centro abitato e da una scuola , posto dove sino ad ora indisturbati potevano giocare, e vi giocavano, i bambini del posto. Da tempo in molti hanno sospettato che il posto potesse essere stato utilizzato dalla camorra come discarica abusiva di rifiuti tossici e nocivi soprattutto quando, anni addietro, il comando di Polizia Municipale di Sparanise segnalò l’anomala accensione di fuochi provenienti dal sottosuolo.

Un fenomeno quello dei fuochi che si alimentano dal terreno ben descritto nel libro ‘Gomorra’ dello scrittore Roberto Saviano. Recentemente sulla base di alcune dichiarazioni e segnalazioni di pentiti in altre parti della Provincia di Caserta sono stati rinvenuti fusti tossici e nocivi occultati in pieno centro cittadino.

La verifica era urgente e la preoccupazione dei cittadini molto fondata.Adesso, seppure con qualche ritardo, arriva la magistratura, non è dato sapere se quella ordinaria della Procura di Santa Maria Capua Vetere oppure si tratta di un’inchiesta della Procura Distrettuale Antimafia che si occupa, appunto, del contrasto alla camorra. I cittadini onesti naturalmente plaudono all’iniziativa della magistratura ed esprimono grande fiducia nell’operato della Procura, siamo certi che quanto prima l’inchiesta si concluderà, il sito sarà bonificato ed eventuali responsabilità penali accertate ed i colpevoli assicurati alla giustizia. Si tratta di reati gravi che vedono come persone offese i cittadini di Sparanise.

D’altra parte nel nostro territorio aumentano esponenzialmente i casi di patologie tumorali , che a volte colpiscono anche bambini, e la preoccupazione e con essa l’indignazione sono legittime. Quello che non è accettabile appare la dichiarazione del sindaco di Sparanise, Mariano Fausto Sorvillo. Questi ha dichiarato testualmente: ‘Con riferimento alle notizie nelle quali si fa riferimento alla presenza di eventuali rifiuti tossici e nocivi e comunque legati a sversamenti di natura illegale, fatto che ha già alimentato da questa mattina allarme e crea preoccupazione nella cittadinanza, e considerato che i lavori effettuati in data 19 settembre, sono visibili dal ciglio della strada provinciale Sparanise-Francolise, e che evidentemente sono associati alle indagini avviate dalla spettabile Procura in questi ultimi tempi; visto che l’area stata posta sotto sequestro dal Corpo Forestale dello Stato, come si evince dai numerosi cartelli esposti lungo il perimetro della zona; tenuto conto che il segreto delle indagini debba essere comunque rispettato; vi invitiamo a tenere presente che un minimo di informazione , anche per evitare strumentalizzazioni di ogni tipo legate alla non conoscenza dei fatti che stanno creando un forte allarmismo ed una conseguente turbativa sociale, ad avere, nel rispetto delle indagini in corso, un minimo di informazione utile a fare chiarezza in merito alle operazioni, probabilmente ancora in corso, in zona ‘calceidrata’ a Sparanise” (dichiarazione testuale rilasciata alla stampa).

Lasciamo perdere per la forma del comunicato sia laddove la Procura della Repubblica viene definita spettabile come si usa per indirizzare una comunicazione ad una qualsiasi società commerciale sia dove si parla di turbativa sociale (?!) in maniera lessicalmente inappropriata, quello che preme sottolineare è l’inaccettabile contenuto della comunicazione.

Non sono le indagini in corso a creare preoccupazione nei cittadini. Neppure è possibile dire che l’inchiesta della magistratura può essere strumentalizzata. I cittadini sono preoccupati perché comprendono ed hanno capito già da tempo che in quella zona qualcosa non va. Sono preoccupati che in quell’area siano stati sepolti rifiuti tossici e nocivi, come è accaduto in altre parti della Provincia dove forte era la presenza della camorra. Preoccupazione più che fondata semplicemente osservando la zona e comprendendo che se dal sottosuolo si sprigionano fuochi non può essere un fenomeno naturale. L’area versa nel più totale abbandono da tempo e non risulta che il sindaco di Sparanise abbia mai fatto qualcosa per bonificare l’area.

Durante la mia presenza in amministrazione mi feci carico del problema e tentai di proporre la bonifica dell’area attraverso lo svuotamento e la bonifica della cava con il riempimento di materiale ambientale appositamente trattato da una impresa specializzata come avvenuto nella vicina Calvi Risorta nella cava esistente sulla strada provinciale Sparanise-Calvi Risorta. Di questo il sindaco venne informato in prima persona dallo scrivente che informò anche di aver appreso dalla Polizia Municipale del fenomeno dei fuochi nella cava ‘Calceidrata’.

L’impresa presentò anche un progetto di massima, a costo zero per l’Ente, che venne sottoposta all’attenzione del sindaco. Naturalmente il sindaco aveva altre priorità ed il progetto venne abbandonato. Oggi del problema si sta facendo carico la magistratura che sta colmando un vuoto creato dall’inerzia di chi sapeva, poteva fare e non ha fatto. Altro che strumentalizzazione, parola per altro sempre presente nei comunicati del primo cittadino di Sparanise.

Attendiamo fiduciosi l’evolversi delle indagini che siamo certi saranno rapide e siamo sicuri che i magistrati sapranno anche individuare responsabilità penali omissive e commissive per eventuali reati consumati in danno dei cittadini nell’area Calcidrata”.

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