SUCCIVO. Pneumatici, rifiuti ingombranti, cumuli di terriccio e pietre provenienti da cantieri, sacchetti, materassi.
Rifiuti di ogni genere. Ma soprattutto cè lamianto: privo di ogni misura di precauzione, a lasciare che compia il suo lavoro nei polmoni della gente. Nelle viscere di quella che un tempo era chiamata Terra Felix. Non è una discarica a cielo aperto, una delle tante che si trovano nelle campagne di Succivo, a Torre Palomba, visibile ai pochi che si recano in quei luoghi. E non sono nemmeno rifiuti sotterrati. Qui non servono le rivelazioni dei pentiti, le ruspe e gli uomini con le tute bianche: a Succivo La vergogna è sotto gli occhi di tutti, istituzioni e cittadini, ma soprattutto dei bambini.
La discarica a cielo aperto è lì, nello spazio attiguo alla scuola materna ed elementare De Amicis, nel cosiddetto parcheggio delle insegnanti. Un piccolissimo muro di cinta divide lorrore dai fabbricati dove affacciano le aule. Ma comè possibile arrivare a tanto? Comè possibile che una scuola sia stata riaperta in quelle condizioni? Chi ha visto e doveva agire, finora ha girato la faccia dallaltra parte permettendo che dei bambini, i più indifesi, gli stessi stretti in una foto, lultima foto, dalle mamme disperate nelliniziativa di don Maurizio Patriciello, si recassero a scuola tra amianto e cumuli di rifiuti. Ma a loro, le mamme, sono bastati pochi giorni per rendersi conto di quello scempio.
Di fronte alla salute dei bambini, chi vive in questi luoghi, sa che la rabbia e lindignazione non bastano; servono azioni. Stamattina – ieri per chi legge – le mamme di Succivo hanno protestato davanti ai cancelli della De Amicis. Hanno gridato la loro rabbia e inveito contro le istituzioni. Hanno minacciato di non mandare più i figli a scuola e le loro grida non si sono placate nemmeno allarrivo dei carabinieri. E un orrore – gridano – si devono vergognare, tutti. Non manderemo più i bambini a scuola fin quando tutto questo non sarà rimosso. Angela, una delle mamme, si tiene stretta per mano la sua piccola Valeria, 7 anni, che nellinconsapevolezza e nellingenuità chiede perché non andrà a scuola oggi.
La dirigente scolastica, Angela Comparone, si è detta vicina alle mamme ma impossibilitata ad emettere unordinanza di chiusura in quanto di competenza del comune. Ma in realtà si è scoperto che il parcheggio della scuola, diventato una discarica, il comune lo ha dato in comodato al parroco don Crescenzo Abbate. Un rompicapo che assilla le mamme per tutta la mattinata: Ma allora a chi dobbiamo rivolgerci?
Alla fine, vista anche la presenza sul posto non solo dei carabinieri, ma anche dei dirigenti dellAsl che hanno accertato la presenza sul posto di rifiuti di ogni genere, il sindaco, Antonio Tinto, è costretto ad intervenire e ha rassicurato le mamme che agirà con un procedimento durgenza e il parroco dovrà pagare allEnte i costi della rimozione dellamianto e dei rifiuti. Entro sabato lamianto sarà rimosso – ha detto Tinto – e il sito sarà messo in sicurezza.
Tutto risolto, quindi? No, almeno non per le mamme che dopo una mattinata concitata tra la scuola e il comune continuano a chiedersi come sia stato possibile, in uno scaricabarile e cecità tra parroco e sindaco, far iniziare lanno scolastico ai bambini in una discarica. E non si fidano.
Alfonso Tinto, in rappresentanza del comitato DifendAtella, che per tutta la mattinata è stato al fianco delle mamme, ha chiarito: A nome del comitato e delle mamme succivesi, teniamo a precisare che, nonostante le promesse, ci asterremo dal portare i nostri figli a scuola fin quando non sarà messa in sicurezza larea.