Codacons: “Aversa denigrata in fiction Raiuno, il Comune provveda”

di Antonio Arduino

 AVERSA. Protesta il Codacons di Aversa per l’ennesima fiction televisiva che ha utilizzato il nome della città per denunciare un fenomeno criminale quale è quello dello sversamento di rifiuti tossici nelle campagne circostanti la città, …

… trasformando inoltre – nella finzione televisiva – l’affare illecito locale in un affare internazionale, gestito da un criminale proveniente del territorio aversano. Per il Codacons “è necessario che l’amministrazione municipale dia mandato al legale dell’Ente perché tuteli il nome di una città che non solo è appena diventata la sede del tribunale probabilmente più importante del sud, ma che è stata al centro di manifestazioni contro lo sversamento di rifiuti tossici che hanno trasformato il territorio dell’Agro in quello che ormai è definito ‘la Terra dei Fuochi’.

Manifestazioni che hanno visto scendere in strada migliaia di persone per denunciare un crimine che ha cancellato il futuro di una regione come la Campania un tempo chiamata ‘felix’, provocando centinaia di morti”. Per il Codacons mostrare nella puntata finale del “Caso di coscienza 5”, andata in onda lunedì su Rai Uno, Porta Napoli con il sottotitolo inequivocabile “Aversa”, affinché anche chi non avesse conoscenza del monumento simbolo della città, non avesse dubbi sul luogo in cui si svolgeva l’operazione criminale, “è inaccettabile e lo è ancora più se si considera che i titoli di coda precisavano che la fiction non aveva alcun riferimento a fatti, luoghi o persone realmente esistiti”.

“Dunque, – spiegano dal Codacons – tutto inventato, tutto puro frutto di fantasia, così come l’inesistente albergo in cui soggiornava il protagonista, l’inesistente reparto ospedaliero specializzato nella cura delle leucemie infantili in cui venivano asportate le cartelle cliniche per nascondere la verità su decine di morti causate dall’inquinamento ambientale e le inesistenti strade della città che hanno fatto da set per il tentato omicidio messo del protagonista e l’inseguimento dei criminali all’interno della città”.

“Tutto finto – conclude il Codacons – dunque, tutto frutto di fantasia e allora perché non usare un nome di fantasia anche per la città? Forse perché dopo il ‘Clan dei Camorristi’, prodotta da Canale 5, il nome di Aversa è garanzia di criminalità ? Non è così. I criminali sono dappertutto, nella penisola e fuori, ovviamente ce n’è anche ad Aversa ma ad Aversa c’è anche tanto di buono. Perché non fare anche questo oggetto di fiction?”.

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