Femminicidio, AversaDonna e le “scarpe rosse”

di Redazione

 AVERSA. Cento, mille e più scarpe rosse, per sensibilizzare l’opinione pubblica nella lotta contro i crimini commessi nei confronti delle donne.

Questo il tema di apertura del ventesimo anno di attività di AversaDonna, associazione, tutta al femminile, che da quattro lustri, si occupa di sociale, cultura e arte, con proposte sempre interessanti e valide, nella città di Aversa.

“L’apertura di quest’anno è prevista per sabato dodici ottobre – dichiara Nunzia Orabona, presidente e fondatrice del sodalizio normanno – con un convegno che speriamo scuota anche le coscienze aversane. Le cronache purtroppo registrano ogni giorno l’assassinio di una donna. Delitti che avvengono dappertutto, anche nelle nostre zone (basti ricordare il recentissimo omicidio di San Tammaro, con la vittima, la giovanissima Katia Tondi) che di certo non sono immuni. In genere poi la violenza sulle donne, che spesso accade proprio tra le mura domestiche, è un dramma che di frequente viene vissuto in silenzio. Ed è a questo silenzio che bisogna dire basta”.

Al momento si è in attesa di alcune conferme circa i nomi dei relatori, ma si tratterà di personaggi di primo piano. “Un nome già lo posso annunciare ed è quello della nostra socia e amica, Maria Rita Parsi, psicoterapeuta di fama internazionale, scrittrice, spesso ospite dei più importanti talk show nazionali, da Porta a Porta a Domenica In, giusto per citarne alcuni”, afferma Orabona.

L’appuntamento si terrà nella Facoltà di Ingegneria, messa a disposizione dal professor Michele Di Natale, sempre sensibile alle iniziative sociali e culturali, e da diversi anni sostenitore dell’associazione.All’interno del chiostro verrà allestita una esposizione di scarpe rosse che i cittadini aversani potranno consegnare nei negozi dove è esposto il totem informativo e che si trovano nelle principali strade commerciali di Aversa, dalla famosa zona dei bassetti nel Lemitone, a via Roma e altrove. Ovviamente, le scarpe, al termine della manifestazione, potranno esser tranquillamente ritirate dai rispettivi proprietari.

Per questo Orabona chiede la collaborazione a tutte le donne aversane a prestare per qualche giorno un paio di scarpe rigorosamente rosse, “per far sentire a tutti – sottolinea la presidente del sodalizio – che noi sappiamo, che noi ci siamo, che noi vogliamo lottare contro il femminicidio e la violenza sulle donne. Già in altre città italiane si sono svolte analoghe manifestazioni, con grande partecipazione, e sono convinta che Aversa non sarà da meno”.

Dunque, recarsi presso i negozi che espongono il totem e prestare le scarpe. Questo l’invito di AversaDonna, associazione che da vent’anni svolge, grazie a un nutrito gruppo di socie, un’intensa attività nella città normanna, regalando alla cittadinanza persino un museo, la ‘Ruota degli Esposti’, e portando ad Aversa personaggi della cultura, dell’arte e della scienza, di primo piano, da Vittorio Sgarbi a Barbara Alberti, dal compianto Alberto Bevilacqua ad Alba Parietti e Sergio Zavoli, solo per citare alcuni nomi, venuti all’ombra dell’Arco dell’Annunziata, per incontrare, grazie ad AversaDonna, tutti gli aversani.

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