L’amministrazione: “Tares fara’ risparmiare i cittadini aversani”

di Redazione

 AVERSA. Dal 1 gennaio scorso, ad Aversa, come in tutta Italia, il decreto legislativo 201 del 6/12/2011 ha introdotto il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, in sigla “Tares”.

Il tributo finanzia il costo relativo alla gestione dei rifiuti urbani ed assimilati (dalla raccolta, al trasporto, fino allo smaltimento) ed i costi relativi ai servizi comunali indivisibili (come illuminazione pubblica, sicurezza, manutenzioni, ecc.). Il costo di questi servizi sono determinati nell’ammontare dell’intero ciclo di smaltimento dei rifiuti, compreso lo spazzamento, con un costo aggiuntivo, per i summenzionati servizi indivisibili, quantificato in 0,30 euro per ciascun metro quadro oggetto di Tares.

La Tares, a partire da gennaio 2013, sostituisce il vecchio Tributo Tarsu. E’ applicata, con determinazione di due differenti basi contributive, sia alle utenze residenziali (abitazioni) che alle non residenziali. Il principio di copertura del costo del servizio di smaltimento, introdotto dal decreto legislativo 201/2011, non è più parametrato solo ai metri quadri dell’immobile, oggetto del tributo, ma anche ad un più equo parametro condizionato, per le utenze domestiche, dal numero dei componenti del nucleo familiare residente nell’immobile.

Il decreto legislativo 201/2011, inoltre, introduce un’innovazione devastante per le utenze domestiche nella determinazione della tariffa, infatti, a differenza dell’anno scorso, dove il costo del servizio era distribuito in modo paritario tra le utenze domestiche e quelle non, con la Tares è stabilito per legge che il costo del servizio deve incidere nella misura dell’80% in capo alle utenze residenziali e, per il restante 20%, in capo alle utenze non residenziali determinando, in tal modo, un aggravio delle aliquote domestiche.

Il costo totale del servizio di smaltimento rifiuti, aumentato di 0,30 euro per ciascun metro quadro per i servizi indivisibili, per l’anno 2013, ammonta a complessivi 12.126.713,89 euro. La Tarsu, applicata per l’anno 2012, ammontava ad 13.821.113 euro.

“La Tares, per l’anno 2013, costerà ai cittadini aversani, rispetto alla Tarsu, circa 1.700.000 euro in meno”, fanno sapere dall’amministrazione comunale, sottolineando: “Questa riduzione del costo rispetto all’anno trascorso è resa possibile da una serie di interventi, posti in essere dall’amministrazione Sagliocco, sin dal suo insediamento. Si è ridotto di due terzi il costo dei sacchetti per la differenziata, passando da 432.599,10 euro annui a 131.676,42 euro; ridotti di due terzi i costi di servizi straordinari, quali pulizie straordinarie di aree pubbliche oggetto di abbandono rifiuti passando da 147.268,03 euro annui a 50.000 euro; si è ridotto il costo del canone annuo, riconosciuto alla Senesi (società incarica della raccolta rifiuti in città), a seguito del mancato riconoscimento di servizi straordinari non erogati. Grazie ad un maggiore smaltimento di carta e cartone il Comune ha aumentato gli introiti derivanti da tali premialità. Si è invertito quello che in passato rappresentava un costo, lo smaltimento del vetro, che oggi, invece, rappresenta una risorsa, percependo un indennizzo per tonnellate di vetro raccolto. Si è beneficiato di una premialità, per i livelli di differenziata raggiunta e consolidata, nell’anno 2012 di circa 2.500.000 euro. Si è beneficiato, sempre quale contributo alla differenziata, di un maggior contributo Conai e di un contributo Miur, per complessivi 426.000 euro”.

“Tutte queste azioni da noi poste in essere – continuano dall’amministrazione – sono risultate fondamentali per compensare e contenere un maggior costo determinato dall’introduzione di un balzello di 0,30 euro per metro quadro, per complessivi 600.000 euro. Tra l’altro, tale innovazione, in un primo momento introdotta per finanziare al Comune i costi indiretti, successivamente è stata introitata dall’Erario centrale. Ulteriore notevole aggravio del costo del servizio è determinato dall’incremento del costo di smaltimento dei rifiuti, applicato dalla Provincia di Caserta, nella misura di circa il 30% della tariffa per tonnellata di rifiuti conferita in discarica che va a ridimensionare il beneficio dovuto alla soppressione dell’addizionale provinciale”.

L’amministrazione comunale, nella predisposizione del regolamento comunale sulla Tares, con l’attribuzione della premialità derivante dalla raccolta differenziata, sta cercando di bilanciare un più equo rapporto, nella copertura del costo, tra le utenze residenziali e non. Tale azione consentirà di contenere la maggiorazione del costo del servizio di smaltimento determinato dal principio introdotto dal decreto legislativo 201/2011 che “chi più produce rifiuti, più paga”, determinando, purtroppo, per le famiglie numerose, un aggravio di costo.

Le commissioni consiliari Bilancio ed Igiene, riunite in lavoro congiunto, nell’analisi del regolamento Tares, stanno analizzando anche le tariffe minime e massime (previste dal decreto legislativo 201) per le categorie non residenziali tentando di determinare una tariffa costo/metro quadro per ciascuna categoria commerciale che contenga un’imposizione che per alcuni si prospetta assai gravosa.

La Tares, introdotta per l’anno 2013, sarà sostituita, a partire dal 2014, dall’esterofila “Service Tax”.

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