Metropolitana, pendolari trasportati come “bestiame”: appello di una lettrice

di Redazione

 AVERSA. Corse sempre meno frequenti e pendolari trasportati come “bestiame”. Questo è lo scenario che ci racconta una nostra lettrice, abituale fruitrice della metropolitana Aversa-Piscinola.

“Una settimana fa – spiega in una mail – era affisso un avviso in stazione che notificava ai viaggiatori la frequenza delle corse ad intervalli di 30 minuti fino al giorno venerdì 4 ottobre.Il 5 ottobre, un secondo cartello avvertiva che la frequenza corse sarebbe stata di ogni 30 minuti fino a contrario avviso. La motivazione, in entrambi i casi, è ‘per problemi tecnici’.Medesima motivazione che li spinse, nel febbraio 2013, ad abolire la frequenza corse ogni10 minuti nella fascia del mattino (quella più frequentata da studenti e lavoratori pendolari)”.

Il disagio è enorme: “Carrozze sempre piene ‘modello carro bestiame’, anzi, peggio, perché per il trasporto bestiame ci sono regole molto rigide che garantiscono il benessere dell’animale durante il viaggio. Coincidenze che saltano, levatacce mattutine e si potrebbe continuare”.

“Vorrei sapere – si chiede la lettrice – chi ci tutela, chi ci aiuta, chi sta dalla parte del cittadino il quale avrebbe diritto, una volta acquistato un abbonamento e/o un altro titolo di viaggio, ad avere un servizio non dico efficiente (chimera!), ma almeno accettabile. Se mi vedrò costretta a spostarmi con mezzi propri, chi mi risarcirà dell’abbonamento annuale da me acquistato in quanto certa di poterlo utilizzare per 12 mesi? Ai danni e alle beffe che subiamo chi pensa? Dei ritardi al lavoro accumulati per cause non dipendenti da noi chi si preoccupa? Degli studenti universitari che perdono lezioni o che, peggio, non riescono a raggiungere la facoltà per tenere esami chi si preoccupa?”.

La lettrice chiede, quindi, se sia possibile “unire le forze di noi viaggiatori”. “Facciamoci sentire. – scrive – So che molti penseranno che sia inutile, ma almeno non lasciamo nulla di intentato. Se siamo in tanti, forse, una speranza ci sarà. Da sola riesco a far poco. Se mi aiutaste a portare alla luce il problema (del quale, come noto, si parla poco e nulla su vari network), sarebbe un grande aiuto”.

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