AVERSA. Aversa, la città del fai da te. Non è un modo di dire. Basta guardarsi intorno per rendersi conto di quante soluzioni ad personam inventano i cittadini per tutelare i propri interessi senza tenere in alcun conto quelli della collettività che, se garantiti, darebbero sicura ricaduta anche su quello personali.
E un concetto difficile che il Comitato per la vivibilità di via Seggio prova a chiarire in una mail trasmessa alla redazione.
Ve la proponiamo così comè arrivata, nuda e cruda, perché chi vuole intendere intenda: A Via Seggio non esistono marciapiedi per la sicurezza dei pedoni e da tempo remoto questa storica ma, in alcuni punti, angusta strada ha visto consumare il suolo pubblico con sporgenze arbitrarie costituite da gradini di accesso ai locali commerciali e vetrine che avanzano dal filo delle facciate dei palazzi presso cui sono ubicati.
Da qualche anno , finalmente, ad alcune altezze, la via è stata messa in sicurezza ed i cittadini si sono visti riconosciuto il diritto ad un percorso pedonale sicuro, delimitato da paletti che assicurano il transito tranquillo dei pedoni con la certezza di non essere investiti dai veicoli; sicurezza ed incolumità fisica fatte salve: una conquista! I pedoni si sentirebbero di dire lassù qualcuno ci ama.
Ma, cè sempre un ma, in ogni situazione di conquista di legittimazione di un diritto! Con limplementazione esponenziale e priva di alcuna pianificazione e regolamentazione di locali notturni di somministrazione di cibi e di bevande, quei paletti salvavita per alcuni hanno assunto altre e ben diverse destinazioni. Alcuni locali della movida situati in via Seggio utilizzano lo spazio-sicurezza, creato dai paletti, che per legge è destinato esclusivamente al pedone, come un provvidenziale steccato e vi collocano panche, sedie, sgabelli e tavoli per lintrattenimento in strada degli avventori, anziché accoglierli negli spazi dei locali stessi,come la legge prevede.
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Forse per loccupazione dellarea di percorso pedonale dalle 18 in poi vengono pagati i dovuti tributi per il suolo pubblico? Ma certamente sì! In altri casi, invece, come risulta dal video che Le alleghiamo, costituiscono un vero e proprio ostacolo allo stazionamento degli avventori, in quanto si ritiene che i paletti installati dal Comunerestringano lo spazio vitale per i frequentatori della movida. Bene! Ecco la soluzione: reciderne uno a filo terra, come testimonia il video, il primo a cominciare dalla svolta di piazzetta Lucarelli su via Seggio, stando ben attenti a che le frange taglienti del setto sopravvissuto allasporto del paletto non costituiscano nocumento per i passanti!
Questo è, in prima istanza, a pensar bene, espressione di prudenza e interesse per lincolumità dei pedoni! Ma a pensar male, la recisione quasi chirurgica del paletto in questione potrebbe avere lo scopo di farsi spazio comunque e nonostante tutto, rendendone invisibile al passante distratto e alle autorità lo sradicamento e la stessa sparizione.
Speriamo che non vengano eliminati tutti con un effetto domino, uno alla volta però!. Ah sì, ah beh, ho visto un re! canterebbe Iannacci. Chi labbia rimosso non ci è dato sapere. Analizzando ogni possibile ipotesi, viene daltro canto da chiederci se vi sia stata richiesta motivata di rimozione da parte di privati allamministrazione e se siano stati pagati gli oneri previsti per legge al Comune per leliminazione del paletto in questione.In caso contrario ci chiediamo dovè il paletto? Chi lha visto? Chi lha rimosso? E ci interpelliamo ancora con un ulteriore quesito. Sarà stata lAmministrazione comunale a disporne la rimozione per qualche motivo pur sempre valido che ci risulta ignoto, ma comunque diretto allinteresse del bene comune?
Se così fosse ci inchineremmo alla ragion di Stato e a quella della collettività, soprattutto laddove vi fosse unordinanza o un decreto dirigenziale che ne statuisca la rimozione e indicasse misure alternative per il reintegro della sicurezza e dellincolumità dei cittadini-pedoni, in ottemperanza delle norme del nuovo Codice della strada.
Domande, tante domande poste dal comitato alle quali, siamo certi, gli amministratori daranno risposta, forse.