Movida, reciso paletto salvavita in Via Seggio

di Antonio Arduino

 AVERSA. Aversa, la città del fai da te. Non è un modo di dire. Basta guardarsi intorno per rendersi conto di quante soluzioni ‘ad personam’ inventano i cittadini per tutelare i propri interessi senza tenere in alcun conto quelli della collettività che, se garantiti, darebbero sicura ricaduta anche su quello personali.

E’ un concetto difficile che il “Comitato per la vivibilità di via Seggio” prova a chiarire in una mail trasmessa alla redazione.

Ve la proponiamo così com’è arrivata, nuda e cruda, perché chi vuole intendere intenda: “A Via Seggio non esistono marciapiedi per la sicurezza dei pedoni e da tempo remoto questa storica ma, in alcuni punti, angusta strada ha visto consumare il suolo pubblico con sporgenze arbitrarie costituite da gradini di accesso ai locali commerciali e vetrine che ‘avanzano’ dal filo delle facciate dei palazzi presso cui sono ubicati.

Da qualche anno , finalmente, ad alcune altezze, la via è stata messa in sicurezza ed i cittadini si sono visti riconosciuto il diritto ad un percorso pedonale sicuro, delimitato da paletti che assicurano il transito tranquillo dei pedoni con la certezza di non essere investiti dai veicoli; sicurezza ed incolumità fisica fatte salve: una conquista! I pedoni si sentirebbero di dire… ‘lassù qualcuno ci ama’.

Ma, c’è sempre un ‘ma’, in ogni situazione di conquista di legittimazione di un diritto! Con l’implementazione esponenziale e priva di alcuna pianificazione e regolamentazione di locali notturni di somministrazione di cibi e di bevande, quei paletti ‘salvavita’ per alcuni hanno assunto altre e ben diverse destinazioni. Alcuni locali della movida situati in via Seggio utilizzano lo spazio-sicurezza, creato dai paletti, che per legge è destinato esclusivamente al pedone, come un provvidenziale steccato e vi collocano panche, sedie, sgabelli e tavoli per l’intrattenimento in strada degli avventori, anziché accoglierli negli spazi dei locali stessi,come la legge prevede.

VIDEO

Forse per l’occupazione dell’area di percorso pedonale dalle 18 in poi vengono pagati i dovuti tributi per il suolo pubblico? Ma certamente sì! In altri casi, invece, come risulta dal video che Le alleghiamo, costituiscono un vero e proprio ostacolo allo stazionamento degli avventori, in quanto si ritiene che i paletti installati dal Comunerestringano lo spazio ‘vitale’ per i frequentatori della movida. Bene! Ecco la soluzione: reciderne uno a filo terra, come testimonia il video, il primo a cominciare dalla svolta di piazzetta Lucarelli su via Seggio, stando ben attenti a che le frange taglienti del setto sopravvissuto all’asporto del paletto non costituiscano nocumento per i passanti!

Questo è, in prima istanza, a pensar bene, espressione di prudenza e interesse per l’incolumità dei pedoni! Ma a pensar male, la recisione quasi chirurgica del paletto in questione potrebbe avere lo scopo di farsi spazio comunque e nonostante tutto, rendendone invisibile al passante distratto e alle autorità lo sradicamento e la stessa sparizione.

Speriamo che non vengano eliminati tutti con un effetto domino, uno alla volta però!’. “Ah sì, ah beh, ho visto un re!’ canterebbe Iannacci. Chi l’abbia rimosso non ci è dato sapere. Analizzando ogni possibile ipotesi, viene d’altro canto da chiederci se vi sia stata richiesta motivata di rimozione da parte di privati all’amministrazione e se siano stati pagati gli oneri previsti per legge al Comune per l’eliminazione del paletto in questione.In caso contrario ci chiediamo dov’è il paletto? Chi l’ha visto? Chi l’ha rimosso? E ci interpelliamo ancora con un ulteriore quesito. Sarà stata l’Amministrazione comunale a disporne la rimozione per qualche motivo pur sempre valido che ci risulta ignoto, ma comunque diretto all’interesse del bene comune?

Se così fosse ci inchineremmo alla ragion di Stato e a quella della collettività, soprattutto laddove vi fosse un’ordinanza o un decreto dirigenziale che ne statuisca la rimozione e indicasse misure alternative per il reintegro della sicurezza e dell’incolumità dei cittadini-pedoni, in ottemperanza delle norme del nuovo Codice della strada”.

Domande, tante domande poste dal comitato alle quali, siamo certi, gli amministratori daranno risposta, forse.

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