AVERSA. Cade l’accusa di tentata rapina aggravata a carico di N.G e F.M, arrestati lo scorso 28 ottobre perché sospettati di aver tentato una rapina di un ciclomotore in via Riverso.
Scarcerati e rimessi in libertà. Dalle prime indagini era stato individuato anche lo scooter utilizzato per la tentata rapina e ipotizzato che i due uomini (non c’è una donna, ndr.), entrambi domiciliati a Napoli, nel quartiere Secondigliano, in concorso con altri due in sella ad altro scooter si fossero resi responsabili del reato, a seguito del quale, la vittima era stata ferita e giudicata, al pronto soccorso dellospedale Moscati, affetta da trauma cranico non commotivo e trauma toracico contusivo.
Uno dei due arrestati era stato rintracciato all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli con ferite da taglio. Era stato denunciato in stato di libertà anche un terzo uomo che, poco dopo la tentata rapina, aveva formalizzato, alla stazione carabinieri di Secondigliano, la denuncia di furto del motociclo utilizzato dai presunti rapinatori.
Nel corso dell’udienza di convalida svoltasi il 31 ottobre, gli indagati, difesi dall’avvocato Felice Belluomo, hanno contestato in toto di aver voluto tentare una rapina di soldi e ciclomotore di un 42enne aversano, fornendo una versione alternativa, ovvero spiegando che si era trattata di una banale lite sorta per futili motivi di viabilità in cui uno dei partecipi era rimasto persino ferito tanto da esser costretto al ricovero.
Il gip del Tribunale di Napoli Nord, accogliendo la tesi prospettata dalla difesa, ha evidenziato la mancanza di gravità indiziaria per la contestata rapina e ordinato l’immediata scarcerazione di entrambi.