Il Premio Palasciano 2013 al Procuratore Corrado Lembo

di Redazione

 CAPUA. Il presidente dell’associazione “Ferdinando Palasciano”, Antonio Citarella, ha comunicato che l’omonimo Premio Nazionale per l’anno 2013 è stato assegnato a Corrado Lembo, procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, …

… con la seguente motivazione: “Per l’instancabile impegno profuso a favore della comunità, per il rispetto della legalità e della civile convivenza”.

Il premio sarà consegnato nel corso di una cerimonia che si terrà, nell’Aula Magna della Facoltà di Economia Aziendale della Sun di Capua, il prossimo 7 dicembre. Lo stesso prestigioso riconoscimento è stato attribuito l’anno scorso al Centro Immigrati “Fernandes” di Castelvolturno, nella persona del direttore Antonio Casale, mentre nella precedente edizione del 2012 fu assegnato al professor Giuseppe Galasso, “illustre studioso del Mezzogiorno e della politica italiana”.

Oltre l’indiscutibile valore istituzionale e culturale dei personaggi, emergono fortemente centrate sulla vivissima attualità le tre più recenti opzioni del Comitato scientifico della storica associazione capuana che si fregia del nome di Ferdinando Palasciano, celebre precursore della Croce Rossa Internazionale.

Non è possibile, infatti, non cogliere i segnale emblematici che i nomi dei premiati traducono, sicché appare chiara la volontà di rendere omaggio a figure di rilievo e, nel contempo, rilanciare l’attenzione su nodi cruciali della vita civile in Campania, come la “perenne” necessità di colmare il ritardo economico-sociale del nostro martoriato Meridione, il dovere di allineare le dinamiche istituzionali ed i comportamenti della gente alle modificazioni in senso multirazziale che sempre più incisivamente si vanno imponendo nelle comunità, l’irrinunciabilità di un’inversione di tendenza che veda finalmente prevalere, a tutti i livelli, il rispetto della legge.

Il Premio Palasciano fu istituito nel 1965 su input di Francesco Garofano Venosta, con l’obiettivo di conferire annualmente riconoscimenti ideali a medici prodigatisi, con alto senso di abnegazione, per l’umanità sofferente, nonché a clinici e chirurghi protagonisti di “notevoli contributi scientifici” nei loro campi professionali; era comunque prevista “la facoltà di assegnare il Premio anche ad Istituzioni o Enti che avessero perseguito questi scopi”. Su quell’indirizzo, fino alla scomparsa di Garofano Venosta avvenuta nel 1988, furono tributati onori a varie personalità di prima grandezza del mondo sanitario: da Malaguzzi Valeri a Condorelli, da Hollander a D’Agostino.

Poi si determinò la sospensione per un decennio, finché i soci fondatori della preesistente Associazione Palasciano (Antonio Citarella, Vincenzo Di Cecio, Pierluigi D’Onofrio, Luigi Iadicicco, Giuseppe Lusi, Gaetano Merola e Gaetana Staro) decisero di riprendere l’iniziativa, modificando il regolamento originario in direzione estensiva, cioè configurando anche la possibilità di premiare personaggi distintisi per impegno politico-sociale e specialmente “per tutte le questioni umanitarie ed in difesa dei deboli”.

Così, alla ripartenza del 1998, il Premio fu attribuito a Vincenzo Caianiello, presidente emerito della Corte costituzionale. Da allora ad oggi l’ambìto riconoscimento è stato assegnato, fra gli altri, a mons. Antonio Riboldi, all’avvocato Gerardo Marotta, al cardinale Crescenzio Sepe e al cofondatore di Emergency, Gino Strada.

di Raffaele Raimondo

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