CASERTA. “Mentre volgono al termine le attività di caratterizzazione per le bonifiche da svolgere nell’area Lo Uttaro, la nostra amministrazione segue il percorso già definito per intervenire sulla questione dei rifiuti, che necessita di una programmazione concreta e aderente alle normative e alle problematiche sempre emergenti che la caratterizzano.
Lo facciamo, sulla scorta di uno studio che da tempo avevamo commissionato all’Università, nella piena corrispondenza ai nostri propositi: programmare iniziative nella più ampia trasparenza e conoscenza dei cittadini e nel rispetto della tutela dell’ambiente e della salute. Abbiamo bisogno di impianti sicuri ed efficaci, li realizzeremo”.
Lo dichiara il sindaco Pio Del Gaudio a proposito dell’ipotesi di impianto integrato di selezione di materiali riciclabili dal rifiuto indifferenziato e per il trattamento biologico del rifiuto organico, oggi approvata al termine di una riunione di giunta.
Limpianto integrato è in grado di chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti urbani ed as-similabili privilegiando sistemi meccanico-biologici in grado di implementare il recupero di materiali riciclabili quali le plastiche (Pet, Pe, Pp, Ps), i metalli ferrosi (banda stagnata, ferro), lalluminio e il trattamento biologico della frazione organica putrescibile ovvero lumido raccolto in modo diffe-renziato.
La necessità di un impianto di tal genere, di scala medio-piccola, e consistente esclusivamente in processi meccanici (vagliatura, selezione magnetica, selezione ottica, …) e biologici, è giustificata dallattuale ruolo dei Comuni, ai quali la normativa in vigore assegna la responsabilità dellintero ciclo di gestione dei rifiuti (ivi compreso lo smaltimento) e dalla consapevolezza che la dipendenza da impianti esterni porterà ad unincontrollabile crescita della tariffa ad oggi già insostenibile.
Il polo impiantistico integrato di prossima realizzazione, sarà in grado di: selezionare il rifiuto indifferenziato raccolto nellambito di interesse recuperando ogni materiale che possa essere avviato a riciclo tramite le filiere del Conai o altre filiere; trasformare in combustibile solido secco (Css) il rifiuto non riciclabile avente un potere calori-fico idoneo; recuperare gli inerti per lavvio, se possibile, a recupero altrimenti in discariche per inerti; inertizzare lumido differenziato, il cui contenuto di sostanza biodegradabile è superiore al 90%, attraverso un processo anaerobico con produzione di biogas seguito da un processo aerobico di produzione di compost; trattare il biogas con metodi di pulizia e rimozione dellanidride carbonica per ottenere metano al 100% di qualità idonea allautotrazione.
Questo processo evita di inserire motori di produ-zione dellenergia termica ed elettrica, a cui sono ovviamente associate emissioni in aria, e con-sente di fornire il combustibile necessario ad autoveicoli di servizio (macchine polizia municipale, veicoli destinati ai servizi di igiene urbana, autolinee, …) con il conseguente miglioramento della qualità dellaria urbana ed il risparmio per la gestione dei suddetti mezzi.
Limpianto integrato che si vuole realizzare è composto essenzialmente da tre settori corredati dalle infrastrutture civili ed ausiliarie necessarie alla corretta gestione delle attività ed alla riduzione degli impatti ambientali. I settori di cui limpianto nel suo complesso è suddiviso sono: Impianto per la selezione del rifiuto indifferenziato, residuale alla raccolta differenziata; Impianto per la trasformazione della frazione dei rifiuti non riciclabili con elevato potere calori-fico in Combustibile Solido Secondario, CSS, avente le proprietà necessarie per lapplicazione del regolamento End of Waste (ovvero la decodifica da rifiuto a materia prima seconda); Impianto per il trattamento combinato anaerobico-aerobico della frazione organica biodegrada-bile (umido) raccolta in modo differenziato e della frazione organica biodegradabile selezionata e rimossa dal rifiuto residuale per lottenimento di metano per autotrazione e compost di qualità. Il polo impiantistico integrato ha quindi come obiettivo primario la massimizzazione del recupero di materia a partire dai Rsu. Questa tipologia di impianto, quindi, tende a minimizzare la produzione di scarti offrendo un duplice vantaggio: da un lato preserva il volume delle discariche e dallaltro lato riduce il quantitativo di rifiuto secco da impiegare come combustibile in cementifici oppure in termovalorizzatori.
Le opere dovranno essere realizzate in modo da evitare immissione in atmosfera, nel suolo e nelle acque, di sostanze inquinanti (polveri, sostanze sgradevoli allolfatto, solventi, ecc.) attraverso una idonea scelta architettonica delle infrastrutture civili (anche tese a limitare limpatto paesaggistico) e una progettazione tecnologica delle apparecchiature ausiliarie per il contenimento delle emissioni, la depurazione delle acque e la deodorizzazione dellaria oltre a qualsiasi altra opera elettro-meccanica, civile o architettonica non citata in questo studio ma necessaria ai fini della corretta e completa realizzazione del polo integrato.
Larea dove verrà realizzato il polo impiantistico integrato ricade nellarea a sviluppo industriale di Ponteselice (Caserta). Essa è servita da una rete viaria idonea sia per lampiezza delle carreggiate sia perché non attraverso centri ad alta densità abitativa. Larea individuata è baricentrica rispetto alla produzione dei rifiuti e non è limitrofa ad attività interferenti. Limporto presunto dell intervento, compresa lacquisizione dei terreni, è pari a 26.800.000 euro.