PARIGI.Sale la tensionein Francia dopo l’espulsione della quindicenne kosovara Leonarda Dibrani .
Fermata dalla polizia mentre era in gita scolastica lo scorso 9 ottobre, la studentessa rom è stata rimandata in Kosovo insieme ai familiari.Sul caso è intervenuto direttamente il presidente franceseFrançois Hollande che, in diretta tv dallEliseo, ha fatto sapere che la procedura di espulsione è stata corretta. Non ci sono stati errori e, da questo punto di vista, la legge è stata totalmente rispettata. Ma cè stata una mancanza di discernimento nellesecuzione delloperazione ha detto Hollande. Per il futuro, una circolare ai prefetti chiarirà che sarà impossibile effettuare espulsioni nel corso di qualsiasi attività scolastica, non solo allinterno delle aule.
Dal Kosovo, Leonarda commenta senza astio la sua vicenda: È il loro lavoro. Ma non fa parte del loro lavoro strattonare unadolescente di 15 anni. Mi hanno fatto ridiscendere dallautobus, con tutti i compagni che mi guardavano. E mi sono vergognata. Ciononostante, ringrazio la Francia. La ringrazio davvero. La ringrazio di tutto cuore. Un giorno o laltro farò ritorno in Francia. Questo è certo.
Intanto, la Francia è disposta a far rientrare la sola ragazza che però non ha intenzione di abbandonare la sua famiglia. Non sono la sola a dover andare a scuola, ha detto Leonarda anche i miei fratelli e sorelle devono farlo. Quello di Leonarda non è l’unico caso. Khatchik Kachatryan,un altro studente, armeno, sabato scorso è stato rimandato nel suo Paese.
Gli studenti parigini, in segno di protesta, hanno bloccato le attività della maggior parte dei licei della capitale. Molti chiedono le dimissioni di Manuel Valls, ministro dell’Interno, l’imputato numero uno, e il rientro dei due ragazzi in Francia.In migliaia gli studenti radunatisi alla Bastiglia(4mila secondo le autorità locali, 12mila per i sindacati), con alcuni manifestanti che si sono scontrati con la polizia: lancio di sassi, lacrimogeni e un poliziotto ferito all’occhio il bilancio dei tafferugli. Nessun episodio di violenza, invece, a Lione, Marsiglia, Grenoble, Avignone e in altre città dove si è registrata la mobilitazione studentesca.