crisi. La sentenza, unica nel suo genere, è stata emessa giovedì dal tribunale
di Milano.
Un imprenditore milanese, accusato di aver evaso lIva per 180mila
euro, è stato assolto dal gup di Milano Carlo
De Marchi che ha accolto la tesi la quale sosteneva che limputato non
aveva versato allerario limposta, a causa della difficile situazione
economica dellimpresa.
Luomo, titolare di unazienda nel settore informatico,
è stato prosciolto perché il fatto non costituisce reato, ossia perché, come
sostenuto dalla difesa, mancava la volontà di omettere il versamento.
La
sentenza riguarda laspetto penale, mentre resta il contenzioso tra
limprenditore e il fisco.
Davanti al gup i legali hanno dimostrato documentalmente
che limprenditore non aveva versato allerario limposta a causa della crisi
della sua azienda informatica e di quella finanziaria del Paese, avvertendo
doverosamente lagenzia delle entrate dellimporto dovuto.
Alla fine del
processo con rito abbreviato, limprenditore è stato assolto dal giudice delludienza
preliminare perché il fatto non costituisce reato. Se limprenditore avesse
voluto evadere, infatti, non avrebbe nemmeno fatto la dichiarazione dei
redditi.