Movimento 5 Stelle e la lega snobbano eventuali incontri al Colle con Giorgio Napolitano sul tema delle
riforme.
Oggi non andremo dal presidente Napolitano. Non ci piacciono le
convocazioni frettolose, fatte all’ultimo minuto solo nel tentativo di rimediare
a un errore molto grave spiega Massimo
Bitonci annunciando però la disponibilità ad essere ricevuti da soli.
Chiediamo
al presidente della Repubblica di essere ricevuti in delegazione completa, con
il nostro segretario Maroni, sottolinea l’esponente del Carroccio, e non
insieme al resto dell’opposizione con la quale non ci riconosciamo. Abbiamo
nostre proposte da rappresentare che sono lontane mille miglia da quelle di Sel
o M5S.
Per i vertici del Movimento quella del Colle è una mossa tardiva:
tentano di mettere una pezza quando ormai il guaio è fatto. Se ci fosse stata
la volontà di un confronto ampio, Napolitano avrebbe convocato tutti i
capigruppo, senza distinzione alcuna. Non si va al Quirinale a cose fatte, a queste
condizioni non ci stiamo.
E poi basta – avrebbe ripetuto un infuriato Grillo
ai suoi – con un presidente che rappresenta solo chi gli pare, ignorando i 9
milioni di italiani che ci hanno votato.
A ruota, in una nota congiunta i
capigruppo stellati al Senato, Paola
Taverna, e alla Camera, Alessio
Villarosa, hanno ribadito: Non andremo perché non siamo né in una
monarchia assoluta, né in una repubblica presidenziale.
In disaccordo con la posizione di
M5S il sindaco di Firenze e candidato alla segreteria del Pd, Matteo Renzi, secondo il quale la
decisione del capo dello Stato di ascoltare anche l’opposizione rispecchia il
suo ruolo.