maltempo in tutta la provincia toscana dove un forte temporale ha causato
smottamenti, allagamenti e frane.
Tra le aree più colpite quella a sud di
Siena, dove difficoltà sono segnalate sulla Siena-Grosseto nei pressi di
Petriolo. Un uomo è morto a bordo del suo furgone sulla strada provinciale 64,
nel sottopasso ferroviario all’altezza di Serre di Rapolano (Siena): non è
ancora chiaro se l’uomo sia morto dopo aver sbandato con il suo veicolo a causa
del maltempo che ha flagellato la zona oppure se l’automezzo sia stato travolto
dall’acqua che ha allagato il sottopasso.
Difficoltà di circolazione anche in
provincia di Lucca, sull’Appennino in prossimità di Marradi e nelle aree di
Prato e Pistoia. Infiltrazioni d’acqua anche nei locali della Biblioteca
nazionale di Firenze.
Al momento i maggiori disagi, dopo la riapertura
della Cassia in entrambi i sensi di marcia, si registrano nel comune di
Buonconvento, Siena, dove sono esondati il fiume Ombrone e il torrente Stile
con interruzione della viabilità sulle strade provinciali 34 di Murlo e 103 di
Castiglion del Bosco.
E’ stato necessario evacuare tre famiglie, in totale 10
persone, al podere S.Carlo e al podere Molino di Stile. Un aiuto contenuto per
le emergenze, ma soprattutto che sia consentito alla Toscana di spendere i
soldi che ha già, ponendo gli investimenti per il riassetto idraulico e
idrogeologico fuori dal patto di stabilità.
È l’appello che il presidente della
Regione Toscana, Enrico Rossi,
rivolge al presidente Giorgio Napolitano,
al premier Enrico Letta e alle
autorità europee Josè Manuel Barroso
e Martin Schulz in una giornata che
ha visto per l’ennesima volta la Toscana pagare a una ondata di maltempo un
pesante tributo con una vittima e consistenti danni.
La Toscana ancora una
volta piegata dal maltempo – scrive il presidente Rossi – con le cosiddette bombe
d’acqua che ormai sono usuali e provocano danni e distruzioni alle
infrastrutture, alle case, alle industrie, alle campagne, e persino morti. Noi
siamo già intervenuti in questi anni, ma dobbiamo fare di più. Mi rivolgo al
presidente del consiglio Letta a cui chiedo due cose: un aiuto contenuto per
far fronte alle urgenze e soprattutto, e prima di tutto, che gli investimenti
per le necessarie opere per il risanamento e il riassetto idraulico e
idrogeologico siano tolti da patto di stabilità. Non chiediamo soldi. La
Toscana chiede semplicemente di essere lasciata libera di spendere quelli che
ha, senza il vicoli imposti dall’Europa, almeno su questo punto delle
alluvioni. Non si può morire affogati per Maastricht.