RAGUSA. Sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante di aver causato la morte dei 13 profughi sulla spiaggia di Sampieri a Scicli (Ragusa) i sette fermati da polizia, carabinieri e guardia di finanza.
I presunti scafisti del barcone approdato sulle coste siciliane il 30 settembre sono indiziati di far parte di un’organizzazione criminale di trafficanti di esseri umani. Altri due presunti scafisti erano stati fermati dopo lo sbarco, ma sono stati rilasciati perché risultati semplici passeggeri dell’imbarcazione.
Il reato contestato ai 7 fermati, al momento, è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ma la Procura di Ragusa sta valutando se formulare anche imputazioni più gravi, tra le quali l’omicidio. Manca infatti ancora la prova che le vittime siano state costrette a gettarsi in mare dagli scafisti. Secondo quanto raccontato fa testimoni, i membri dell’equipaggio avrebbero colpito i migranti con cinghiate e colpi di corda.
Sono invece stati identificati alcuni corpi delle vittime dello sbarco. Tre erano in possesso di documenti, mentre altri due sono stati riconosciuti da familiari, un fratello e un cugino, che viaggiavano a bordo del peschereccio partito dalla Libia.