SANTA MARIA CV. “E’ gravissimo quanto accaduto all’interno dell’area che ospita il deposito del Consorzio Unico di Bacino”.
E’ dura l’invettiva del consigliere provinciale del Partito Democratico Antonio Mirra a seguito della relazione depositata presso gli uffici della Procura della Repubblica dopo l’ispezione effettuata dai dirigenti dell’Arpac nell’impianto ubicato in località Spartimento a Santa Maria Capua Vetere.
“La tipologia dei rifiuti descritti nella tabella posta all’attenzione della Procura è emblematica – ha dichiarato il consigliere provinciale Mirra – della pericolosità delle sostanze pervenute all’interno di quell’area: si parla di percolato, di oli esausti, di pneumatici, di imballaggi contaminati e di rifiuti speciali ovviamente pericolosi. E’ doveroso, quindi, che la magistratura, nel cui operato ho sempre confidato, faccia chiarezza ai fini della individuazione di quelle responsabilità che hanno trasformato il deposito del Cub in una pericolosissima discarica a cielo aperto”.
“Ben venga, a tal proposito, l’ordinanza emessa dal sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Di Muro – ha spiegato Antonio Mirra – che impone il ripristino dello stato dei luoghi attuando, al contempo, le necessarie misure di prevenzione. Ben vengano anche le denunce presentate dai comitati cittadini che hanno fatto in modo che si puntassero i riflettori su quellarea. Si rende opportuna, inoltre, in aggiunta ai provvedimenti già assunti, una bonifica ad horas dell’area in cui insiste l’impianto del Cub e, soprattutto, che contestualmente venga predisposto un piano di controlli continui per quel sito onde evitare che, in futuro, possano ripetersi episodi del genere che reputo gravissimi per l’incolumità dei cittadini”.
“Come se non bastasse – ha aggiunto il consigliere provinciale del Pd Antonio Mirra – l’area oggetto del sopralluogo svolto dall’Arpac sorge proprio nelle adiacenze dell’impianto Stir di Santa Maria Capua Vetere dove, a causa di un tanto repentino quanto incomprensibile cambiamento delle politiche sui rifiuti, è stata individuata la zona per la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica. E’ di pochi giorni fa la preliminare conferenza di servizi finalizzata a raccogliere pareri circa la possibilità di installare un nuovo impianto. Mi chiedo come mai a distanza due anni sia tornata in auge questa ipotesi dopo che, con apposita relazione tecnica a cura del professor Carmine Gambardella, la stessa era stata opportunamente scartata”.
“La localizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti – ha dichiarato Mirra – deve seguire logiche di razionalità e la realizzazione di un digestore anaerobico all’interno della stessa area in cui già è ubicato lo Stir, a poche centinaia di metri dal rione Sant’Andrea dei Lagni e di fronte alla casa circondariale, di fatto rappresenta una scelta irrazionale. Già a suo tempo, in commissione ambiente del Consiglio Provinciale, avevo manifestato lassoluta contrarietà alla localizzazione dellimpianto in quel sito per motivi di diverso ordine: penso all’impatto che l’impianto potrà avere su di una area territoriale già martoriata sul piano ambientale ma anche alle difficoltà che scaturirebbero dal trasporto dei rifiuti su gomma, ma mi preoccupa anche e soprattutto la superficialità della falda acquifera in quella zona, problema già evidenziato anche in sede di conferenza dal consigliere comunale del Pd Giuseppe Russo, situazione questa che rappresenta un ulteriore pericolo da prendere seriamente in considerazione per la tutela della salute dei cittadini sammaritani”.
“La città di Santa Maria Capua Vetere ha già dato troppo in termini di impiantistica – ha spiegato il consigliere provinciale – e non merita di essere ulteriormente mortificata. Il mio è un deciso ‘no’ a qualsiasi forma di autorizzazione sia essa Vas (valutazione ambientale strategica) o Via (valutazione di impatto ambientale) per la realizzazione del digestore nel nostro territorio contro cui manifesterò la mia completa opposizione in ogni sede”.