“Teverola non deve morire”, nasce comitato cittadino

di Redazione

 TEVEROLA. “Teverola non deve morire”, questo lo slogan scelto dal comitato cittadino, costituitosi ieri sera all’interno della sala consiliare di Teverola.

Promotore dell’iniziativa è stato il “Movimento Ad Alta voce”, rappresentato dal suo presidente l’avvocato Pasquale Buonpane, che ha riscosso l’adesione ed il consenso di numerose associazioni locali presenti all’appuntamento e unite tutte con un unico scopo: sensibilizzare alla problematica dei roghi tossici risvegliando le coscienze dei cittadini e delle autorità dando vita a una marcia per dire basta allo scempio del nostro territorio.

La speranza di un futuro migliore per la terra dei fuochi, molestata e devastata dalla camorra, ha permesso alle rappresentanze sociali, con la professoressa Bove della scuola media di Teverola, medici locali, l’associazione Anes, La Proposta, AISSt, Fare Ambiente; ecclesiastiche con il Consiglio pastorale parrocchiale e l’Azione Cattolica; anticamorra Presidio Libera “zì Gennà” di Aversa di raggiungere un consenso unanime e di eleggere l’avvocato Alessandra D’Agostino quale presidente del neo comitato.

La manifestazione, che si terrà domenica 13 ottobre, alle ore 16, partirà, dal cimitero di Teverola, allontanando, simbolicamente, il senso di morte che ci pervade e proseguirà per via Roma fino a raggiungere via Cavour dove monsignor Angelo Spinillo, vescovo di Aversa, e padre Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e pioniere della lotta contro l’inquinamento e la devastazione della “Terra di Lavoro”, terranno un breve discorso sulla problematica del crimine ambientale che sta colpendo le nostre terre e che continua a fare vittime.

Il raggiungimento di uno stesso fine ha cancellato ogni riferimento politico e associativo capace di alterare la protesta, accrescendo il solo consenso dei singoli. Michele Docimo, referente del Presidio Libera, ha esortato i partecipanti e i sostenitori del Comitato ad una manifestazione partecipata e possibilmente non silenziosa: “Siamo stati zitti per troppo tempo!”.

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