Roghi tossici, due arresti. Rifiuti “spostati” sul territorio di Trentola

di Redazione

 TRENTOLA DUCENTA. Due persone sono finite agli arresti domiciliari per tentato incendio doloso di rifiuti pericolosi. Altre 15 persone sono state denunciate per smaltimento illecito di rifiuti.

L’operazione è stata compiuta dai carabinieri del reparto territoriale di Aversa, della stazione di Trentola Ducenta e del Nucleo operativo ecologico di Caserta che hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Si tratta di Stefano Rendina, 37 anni, nato a Salemi (Trapani), e Michele Abategiovanni, 19 anni, entrambi titolari di un esercizio commerciale di Frignano. L’indagine rientra in una più vasta attività posta in essere dal comando provinciale di Caserta, delegata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, finalizzata a monitorare i siti di sversamento abusivo di rifiuti e a contrastare il fenomeno dei “roghi tossici” nella cosiddetta “Terra dei Fuochi”.

Nell’area al confine tra i comuni di Trentola Ducenta e San Marcellino, attraversati dalla superstrada Asse Mediano, sono state denunciate altre 15 persone per sversamento illecito e individuate quattro imprese operanti nel settore dell’edilizia, della manifattura calzaturiera, della macellazione e delle analisi cliniche. Accertate anche oltre 20 violazioni amministrative per abbandono o deposito di rifiuti illegale con sanzioni di 500 euro e spese di ripristino dello stato dei luoghi.

La notizia arriva dopo l’annuncio del ministero dell’Ambiente della proposta dilegge per contrastare il fenomeno dei roghi tossici, che prevede un inasprimento delle pene (da due a cinque anni di reclusione, o da tre a sei in caso di rifiuti pericolosi) per chiunque abbandoni, scarichi o depositi immondizia in luoghi non autorizzati, o la bruci.

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