AVERSA. «Siamo di fronte ad un episodio molto, molto preoccupante». Il sindaco di Aversa Giuseppe Sagliocco non usa mezze parole per commentare il gravissimo attentato intimidatorio avvenuto nello scorso fine settimana.
«Ho avuto modo continua il primo cittadino di recarmi di persona nellisola ecologica di via Cappuccini per constatare quanto avvenuto e credo di poter dire che, purtroppo, non siamo di fronte ad una qualche bravata di ragazzi. Siamo di fronte ad un atto preoccupante che merita tutta lattenzione possibile anche da parte delle forze dellordine». «Stiamo verificando con la società ha concluso Sagliocco la possibilità di effettuaremaggiori controlli per la messa in sicurezza dellimpianto, evitando il ripetersi di casi analoghi».
Lepisodio di domenica fa ritornare alle mente una stagione calda del servizio di igiene urbana in città, allalba di quella che è, poi divenuta leterna emergenza rifiuti. Nel quinquennio a cavallo tra il 1985 e il 1990, ad Aversa il servizio, così come la stragrande maggioranza dei servizi e delle opere pubbliche, era controllato dalla delinquenza organizzata. In quel frangente i soliti ignoti collocarono un ordigno dinamitardo sotto un camion della ditta dellepoca. Ordigno che scoppiò provocando solo danni materiali.
Contro la sede di quella stessa ditta furono esplosi anche alcuni colpi di pistola. In quello stesso periodo, i camion comunali con i netturbini dipendenti dellente pubblico furono fatti oggetto di continue intimidazioni, giungendo anche a minacciare direttamente gli addetti contro i quali furono esplosi colpi di arma da fuoco.
Un clima surreale di violenza che portò, allepoca, il prefetto e il questore a disporre un servizio di scorta agli automezzi addetti alla raccolta dei rifiuti, sino a quando a situazione non si normalizzò con la nascita dei consorzi intercomunali per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti che, a loro volta, si sono dimostrati fallimentari senza riuscire a debellare le attenzioni della malavita organizzata, come la storia ha dimostrato.