Castaldo: “Sagliocco alla Regione? Allora si dimetta subito”

di Antonio Arduino

Antimo CastaldoAVERSA. Il componente del direttivo provinciale del Pd Antimo Castaldo, candidato sindaco della lista civica “Democrazia e Territorio” alle elezioni amministrative del 2012, non usa mezzi termini e va diritto al punto chiedendo le dimissioni del primo cittadino.

“Se dovesse confermare la scelta di entrare in consiglio regionale, occupando il posto reso libero dalla ormai quasi certa sospensione del consigliere Polverino, così come ha dichiarato alla stampa, Sagliocco deve dimettersi subito e non utilizzare i sei mesi che la legge gli consente per decidere quale poltrona occupare, operando nel frattempo da sindaco a mezzo tempo”.

“Perché se operando da sindaco a tempo pieno, fino ad oggi, la sua amministrazione non ha prodotto nulla, operando da sindaco part-time manderebbe Aversa allo sfascio” afferma l’esponente del Pd. “È una realtà che è sotto gli occhi di tutti, come dimostra l’ultima uscita mediatica in cui fa sfoggio dell’apertura di cantieri che – osserva Castaldo – ma sono solo dei piccoli interventi di manutenzione ordinaria dei beni pubblici”.

“L’esempio più lampante – continua – è quello di voler far passare come lavori importanti la sistemazione del basolato dissestato di via Seggio, dove alcune lastre della pavimentazione vengono semplicemente sollevate, rimodellate e rimesse in sede senza minimamente intervenire sul massetto sottostante responsabile delle irregolarità e della scarsa durata del lavoro fatto in precedenza. Uno show mediatico che nulla ha a che vedere con una vera programmazione degli interventi di cui ha bisogno la città”.

“L’unica programmazione che appare evidente nell’opera amministrativo di Sagliocco è – dice Castaldo – l’eliminazione graduale e sistematica di funzionari e impiegati non in linea con il suo modo di gestire. Tant’è che ad oggi vediamo accentrati in tre dirigenti tutte le funzioni, con particolare predilezione per Alessandro Diana responsabile della gestione di una infinità di settori amministrativi che spaziano dall’urbanistica, alla edilizia, alla viabilità, all’igiene, all’approvvigionamento di tutto quanto necessario al funzionamento degli uffici e persino del vestiario del personale della polizia municipale”.

“L’ultima idea espressa, quella di lasciare la stazione unica appaltante, che spero sia semplicemente una provocazione, giustificandola con i ritardi nell’avvio delle gare, conferma –dice l’esponente del Pd – l’idea che il sindaco voglia fare fare tutto da sé, coadiuvato dal dirigente Diana che ormai sembra essere la sua longa manus”. “Il Pd non permetterà che si continui a gestire la cosa pubblica in questo modo”, conclude Castaldo.

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