AVERSA. Che cosa aspetta il nostro sindaco a chiudere il centro dellimpiego di via Pommella che non rispetta le norme a cui sono tenuti gli uffici pubblici? E suo dovere farlo.
E quanto sostiene Antimo Castaldo, candidato sindaco alle ultime amministrative ed oggi esponente di spicco del Pd, che ricorda come sia stato proprio il primo cittadino ad imporre, con apposita ordinanza firmata nellottobre 2012, leffettuazione dei lavori necessari ad adeguare la struttura secondo quanto chiesto dai tecnici dellunità operativa di prevenzione collettiva dellAsl che, nel corso di una ispezione avvenuta nel mese di agosto 2012, avendo rilevato irregolarità relative a cassa scale, servizi igienici, aerazione degli ambenti, inadeguatezza di locali adibiti a sala convegni ed ad uffici tali da rendere ledificio fuorilegge. avevano imposto al primo cittadino di ordinarne la messa a norma nel termine perentorio di sessanta giorni dalla notifica dellordinanza che avrebbe firmato il sindaco.
Lordinanza cè stata ma, ad oggi, la struttura non ha avuto alcun intervento di modifica, cosicché tutto è rimasto come relazionato un anno e mezzo fa dai tecnici dellazienda sanitaria afferma Castaldo che sottolinea come quelle evidenziate non fossero le sole irregolarità della struttura. Innanzitutto ricorda lesponente del Pd ledificio non risponde alle caratteristiche richieste dellEnte Provincia, attuale proprietario, nellavviso pubblico bandito tre anni fa per lacquisto di quattro edifici da adibire ad altrettante sedi di centro per limpiego.
Perché precisa tra i requisiti considerati essenziali era chiesto che gli edifici avessero adeguato spazio al piano terra, fossero prospicienti a piazze o strade pubbliche, facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici o privati, serviti da idonei parcheggi. Inoltre, era chiesto che fosse certificata abitabilità o agibilità e portata dei solai. Caratteristiche che non sono presenti nelledificio di via Pommella, per il quale non è stata effettuato nemmeno il collaudo statico, indispensabile per un ufficio aperto al pubblico.
Come non bastasse, Castaldo sottolinea che lo stesso primo cittadino avrebbe manifestato dei dubbi sulla regolarità dellintera vicenda relativa allutilizzazione delledificio quale centro per limpiego trasmettendo, il 19 ottobre 2012, una nota alla Procura della Repubblica, per gli atti consequenziali.
Nella comunicazione il sindaco ricorda Castaldo facendo riferimento al cambio di destinazione duso dellimmobile, comunicato allEnte comunale dalla società costruttrice, passato da uso residenziale (abitativo) ad uso uffici, sottolineava, tra laltro, che il dirigente dellarea urbanistica aveva relazionato che il cambio di destinazione d’uso dell’immobile in oggetto non può ritenersi valido in quanto era necessario la presentazione di una specifica richiesta con relativo pagamento di oneri e costi ed inoltre, ai sensi dell’articolo 25 delle N-T.A. del Pdr, trattandosi di cambio di destinazione d’uso per iniziativa privata finalizzato a rendere l’immobile di uso pubblico il richiedente avrebbe dovuto sottoscrivere apposita convenzione con l’amministrazione comunale. Tutto questo, ad oggi, ancora non è stato fatto.
Considerando i tempi trascorsi dalla trasmissione degli atti in Procura e i tempi giudiziari, considerando levidenza dei fatti che dimostrano le irregolarità iniziali presenti nella struttura e quelle rilevate dai tecnici dellAsl che non sono state minimamente adeguate alle richieste fatte dal primo cittadino nellordinanza scaduta da mesi, viene di conseguenza dice Castaldo che il sindaco debba disporre la chiusura della struttura.
In una città diventata sede di uno dei tribunali più importanti dItalia sarebbe un controsenso permettere il funzionamento di un ufficio pubblico che è di fatto fuorilegge, conclude Castaldo.