AVERSA. Una vera e propria maratona, quella dellapprovazione del bilancio, alla quale la maggioranza di centrodestra è stata costretta non tanto dallopposizione ufficiale …
… che, comunque, ha fatto la sua parte con i consiglieri Pasquale Pandolfi di Sel, Marco Villano del Pd, Salvino Cella indipendente ex Idv e Salvatore Candida, ma per la diga innalzata da sette consiglieri che, oramai, non possono più essere considerati come facenti parte della maggioranza: gli Udc Orlando de Cristofaro (nella foto) e Augusto Bisceglia; i pidiellini Michele Galluccio, Gino della Valle e Gianpaolo dello Vicario; Paolo Galluccio di Noi Aversani; Imma Lama autonomista.
Questi ultimi, infatti, hanno dato filo da torcere soprattutto nellillustrazione degli emendamenti: ben diciannove dei ventisette discussi (gli altri sono stati formulati sette da Marco Villano e uno da Paolo Santulli, unico a passare allunanimità, relativo alla pistadi atletica leggera). Il varo dello strumento di pianificazione contabile è passato grazie al recupero da parte del sindaco Giuseppe Sagliocco, avvenuto nelle scorse settimane, di due Udc quali Luigi Vargas e Mimmo Palmieri (che avrebbero disatteso le indicazioni del partito) e di Nico Nobis di Noi Aversani.
Alla fine, quando si è andati alla conta tredici sono stati i consiglieri favorevoli allapprovazione del bilancio, mentre quelli contrari 11, oltre, ovviamente, al voto del sindaco stesso. Un dato politico non di poco conto considerato che, a questo punto, la maggioranza si reggerebbe, in pratica, su un solo consigliere. Ma, da quanto è dato sapere, questa nuova ristretta maggioranza si è praticamente blindata dando vita anche ad ufficioso nuovo assetto delle poltrone assessoriali, comunque, ancora non ufficializzato.
Tantissimi gli interventi da quasi tutti i consiglieri comunali che sono rimasti, di fatto, tutti sulle posizioni precostituite tanto che, per alcuni tratti, si aveva limpressione di assistere ad un dialogo tra sordi. Sagliocco si è rivolto direttamente ai dissidenti affermando di non essersi mai sottratto al confronto, chiedendo le motivazioni del perché non si discute nelle commissioni consiliari, sottolineando come il piano triennale delle opere pubbliche, anchesso in discussione, non sia le tavole di Mosè, ma emendabile migliorabile.
Quello che, però, salta allocchio è la circostanza che dei 19 emendamenti presentati dai sette dissidenti e dei 7 presentati dal Pd Marco Villano nessuno è passato. Insomma, il muro contro muro continua e da oggi per la maggioranza non sarà più una passeggiata visto i numeri risicati che si profilano: 13 pro e 11 contro.