AVERSA. Con 12 voti a favore, 5 contrari, un astenuto e due consiglieri (Marco Villano del Pd e Pasquale Pandolfi del Sel) che hanno lasciato l’aula prima del termine dei lavori, dichiarando: Abbiamo la percezione che non si voglia fare nulla di concreto per risolvere il problema di questa città. La mozione è solo un riflettore dei problemi della maggioranza.
E così, dopo ore di lavoro, il Consiglio comunale, convocato appositamente per discuterla, ha bocciato la mozione presentata lo scorso luglio dagli esponenti del Pdl Gianpaolo Dello Vicario, Gino Della Valle e Michele Galluccio, dallindipendente Imma Lama, dagli esponenti di Noi Aversani Paolo Galluccio e Nico Nobis destinata a regolamentare la movida.
Per Michele Galluccio è stata l’ennesima dimostrazione di quale sia il valore del Consiglio comunale nell’attuale amministrazione. Per il consigliere del Pdl bocciando la mozione si è persa l’occasione di mettere ordine e regolamentare un fenomeno che da possibile risorsa si è trasformato in un serio problema per la città essenzialmente per i ritardi accumulati dall’amministrazione, capace solo di limitare il suo intervento a ordinanze che restano sulla carta per mancanza di adeguato controllo.
Purtroppo – commenta Galluccio il sindaco dimostra di essere contro il ruolo di consigliere comunale bocciando qualunque proposta arrivi dai consiglieri. Così come ha fatto, ad esempio, bocciando lidea di istituire una commissione speciale, nei modi previsti dallarticolo 76 del regolamento del Consiglio comunale, finalizzata a concertare, definire, concordare comportamenti, regole ed impegni di tutte le parti interessate al fenomeno movida, per realizzare il miglioramento delle condizioni di vivibilità nelle zone in cui si svolge e raggiungere un giusto punto di sintesi per la convivenza civile, a tutela sia di chi nel centro storico abita e vive, sia di chi ci lavora, sia di chi lo frequenta. Una richiesta continua bocciata e sostituita da una commissione nata per esclusiva volontà del sindaco, tant’è che lo stesso presidente del consiglio comunale Stabile lha definita monocratica, stigmatizzandone la mancanza di fondamento nel regolamento dell’assemblea.
Diverso è stato il destino della mozione presentata dai quattro consiglieri dellUdc che hanno chiesto di trasferire il dibattito sulla movida e su ogni altro argomento ricadente nelle deleghe fatte proprie dal sindaco, come ad esempio quella alla viabilità e polizia municipale, alle competenti commissioni consiliari. Questa mozione ha ottenuto l’approvazione del Consiglio ma per Salvino Cella, esponente del centrosinistra, è stato un voto inutile dal momento che le commissioni consiliari possono dibattere non solo su temi specifici delle singole commissioni ma anche su qualsiasi tema ritengano importante per la città.
Per Raffaele Marino del nuovo Psi, pur considerando utile ogni scambio di opinione tra i componenti del Consiglio, l’assemblea monotematica non ha modificato in alcun modo la situazione dei residenti giacché la semplice ordinanza sindacale numero 259, pubblicata il 31 ottobre, sarebbe da sola sufficiente a regolare il fenomeno movida, se applicata e fatta rispettare.
Dello stesso parere è Antimo Castaldo, esponente del Pd, che quale legale del comitato dei residenti di via Seggio, ha diffidato l’amministrazione chiedendole un intervento teso al rispetto delle norme esistenti in fatto di sicurezza e vivibilità e quale residente ha sottoscritto una denuncia-querela depositata dallavvocato Pianese il 1 ottobre al Tribunale di Napoli Nord per ottenere un intervento della magistratura per la mancata osservanza degli articoli 659 e 674 del codice penale. Anche per lesponente del Pd sarebbe sufficiente far rispettare l’ordinanza per risolvere il problema che, sottolinea, non è limitato a via Seggio ma interessa l’intera città. I problemi interni alla coalizione di maggioranza, evidenziati anche nel corso del consiglio monotematico, non ci riguardano. Il nostro obiettivo ha commentato Castaldo al termine dellAssise la tutela dei diritti dei cittadini. Per questo il Pd presenterà all’amministrazione un progetto per affrontare a tutto campo il problema, al fine di coniugare gli interessi dei commercianti, dei residenti e dei giovani perché Aversa diventi una città vivibile.