AVERSA. “Il dato politico del consiglio comunale di ieri è incontrovertibile. Il sindaco Giuseppe Sagliocco in diciannove mesi è riuscito a demolire la sua maggioranza …
… e, nonostante i numeri abbiano permesso lapprovazione del bilancio di previsione, riteniamo che la sua esperienza sia giunta al capolinea. Prenda atto delle critiche ricevute, di una città ormai allo sbando e per il bene di tutti rassegni le dimissioni”. E’ durissimo l’affondo del segretario cittadino del Partito Democratico di Aversa, Carmine Esposito, all’indomani del consiglio comunale sul bilancio di previsione.
“L’opposizione – ha continuato Esposito – era giunta in aula per dare il proprio apporto costruttivo al documento, deficitario, predisposto dall’assessore Rossi. Avevamo presentato un cospicuo numero di emendamenti, preparati da tutto il direttivo e da un gruppo di giovani volenterosi, in grado di trasformare un documento tecnico in uno dal chiaro indirizzo politico. Purtroppo, però, il centrodestra, in modo del tutto pregiudiziale, ha scelto di bocciare i nostri emendamenti. Tutte proposte che avrebbero dato una maggiore equità, essendo ispirate dal principio di solidarietà”.
La maggioranza, inoltre, ha bocciato un emendamento volto ad incrementare la sicurezza nella zona della movida: “Ancora una volta i signori del centrodestra hanno dimostrato di non avere a cuore le sorti dei residenti, dei giovani e degli imprenditori che hanno scelto di investire in città. Con semplici interventi come telecamere e pilomat avremmo potuto dare un segnale di visione complessiva dei problemi legati alla movida ma incomprensibilmente è arrivata una netta chiusura”.
Quello che emerge per i democratici, anche alla luce del piano triennale è “un’amministrazione, che non riesce a programmare e che rispetto al documento dell’anno scorso ha portato a casa risultati del tutto insufficienti. In città non c’è un vero cantiere ed è palese la navigazione a vista di un esecutivo costretto a subire quotidianamente i diktat di un sindaco che i nostri giovani democratici hanno efficacemente definito podestà”.