NAPOLI. C’è uno scarto tra quelle che erano le intenzioni del Grande Progetto Pompei e il disastro al quale stiamo assistendo. Ci sono 105 milioni di euro da spendere, tra fondi nazionali e fondi europei, che possono rappresentare un grande volano per l’economia regionale.
Ad oggi abbiamo solo 5 cantieri aperti, una situazione precaria dal punto di vista della sicurezza e della tenuta della struttura, un protocollo sulla legalità che non viene rispettato dal momento che gli appalti vanno al massimo ribasso senza una giustificazione. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella, in merito al Grande Progetto Pompei.
In questo contesto – ha spiegato Tavella – è iniziato un balletto insopportabile sulla nomina del manager che dovrà gestire la struttura, che tanto ci ricorda la vicenda del Porto di Napoli. Occorre fare sistema – ha concluso Tavella – mettere in rete i vari siti archeologici come Pompei, Paestum, Velia, Pozzuoli, Ercolano, Caserta e Padula, valorizzare le ricchezze del nostro territorio. C’è un indotto straordinario che, oltre agli addetti degli Scavi di Pompei, può riguardare migliaia di lavoratori e, quindi, un pezzo importante dell’economia della regione.
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