SALERNO. Quanto vale il turismo archeologico? A questa domanda ha provato a dare una risposta il Ciset con una ricerca che è stata presentata durante la Borsa del Turismo Archeologico di Paestum in corso di svolgimento fino al 17 novembre.
Secondo gli ultimi dati ufficiali 2012 (legati ai soli beni culturali statali), in Italia si contano 36,4 milioni di visitatori per oltre 113 milioni di euro di introiti. L’incremento negli ultimi dieci anni è stato del 23% per i flussi e di ben il 40% per gli introiti. In questo quadro, le aree archeologiche pesano per il 50,3% dei visitatori e per il 28,8% degli introiti. Il dato più significativo si riferisce, però, ai circuiti che, dal 2001 al 2012, hanno registrato la crescita più significativa pari a un +118,5% per le visite pari a oltre 8 milioni di visitatori e addirittura un +158,7% per gli introiti pari a 50 milioni di euro.
“I circuiti – si legge in una nota – sono la tipologia più dinamica in grado anche di generare una considerevole quota di introiti che per il 2012 risulta essere pari al 44% del totale”. Quello più importante resta quello romano che comprende Colosseo, Palatino e Foro Romano che, da solo è pari al 51% del valore complessivo dei circuiti, seguito dall’area archeologica di Pompei pari al 27,6% delle visite.
Queste due attrazioni sono anche i primi siti archeologici visitati in Europa seguiti dall’Acropoli di Atene e Stonehenge.
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