NAPOLI. Cade lipotesi della truffa riguardante la stagione di emergenza rifiuti in Campania nello scorso decennio. Tutti assolti i 28 imputati, a partire dallex governatore Antonio Bassolino, ma ci sono anche assoluzioni per i presunti illeciti amministrativi contestati a Impregilo.
Disposto anche il dissequestro dei siti di stoccaggio e la loro restituzione alle Province. La sentenza è stata emessa dalla quinta sezione del Tribunale di Napoli, presieduta dal giudice Maria Adele Scaramella, a sei anni dallavvio del processo a carico del gruppo Impregilo e dell’ex cabina di regia del commissariato anti rifiuti. Questa sentenza dimostra la verità dei fatti spiegano gli avvocati Giuseppe Fusco e Massimo Krogh e ripaga Bassolino di un lungo calvario di ingiusta sofferenza.
I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il 2000 e il 2005. Agli imputati venivano contestati, a vario titolo, i reati di frode in pubbliche forniture, truffa e falso. Per Bassolino – accusato in particolare di non avere rescisso il contratto con le società aggiudicatarie degli appalti per la gestione dei rifiuti – il pm Paolo Sirleo, al termine di una requisitoria durata 20 ore, aveva chiesto la prescrizione per tutti i reati anche se aveva sottolineato di ritenere che abbia concorso nella perpetrazione dei reati.
Assolti anche Pierluigi Romiti, ex manager del gruppo Impregilo, Armando Cattaneo, ex ad di Fibe, società del gruppo Impregilo, Angelo Pelliccia, ex direttore generale di Fibe, e Raffaele Vanoli, ex sub commissario allemergenza rifiuti, per i quali laccusa aveva chiesto la condanna. Per Impregilo era stata chiesta la condanna al pagamento di 750mila euro e a due anni di interdizione dallo stipulare contratti con la pubblica amministrazione.